di Mirko Aldinucci
Cresce la produzione e commercializzazione di erbe aromatiche nella Piana del Sele, sia per il mercato italiano che per quello estero mentre le baby leaf risentono dell’eccesso di offerta. “Per le aromatiche parliamo ancora di una nicchia, ma la tendenza ‘rialzista’ appare significativa – spiega l’imprenditore Rosario Rago – soprattutto perché i cambiamenti climatici hanno reso questa annata 2024/2025 poco favorevole alle colture tradizionali per il fresh cut: le temperature elevate, l’assenza di un vero inverno, hanno determinato un’elevata produzione di materia prima per la IV Gamma, e non tutta viene ritirata”.
Rago Group opera nel comparto delle aromatiche da 4-5 anni, ora estese su una decina di ettari, e sta registrando una crescita costante delle vendite, attualmente concentrate sul mercato italiano, ma con l’intenzione di espandersi anche all’estero.
Al momento non si può parlare di uno spostamento massiccio di investimenti a discapito delle “insalatine”, insomma, ma il trend è comunque interessante. Non è un caso che nei giorni scorsi Confagricoltura Campania abbia inoltrato alla Regione una richiesta ufficiale affinché le aziende del settore delle erbe aromatiche fresche possano beneficiare delle stesse quantità di carburante agricolo assegnate alle aziende della IV Gamma.
Una richiesta supportata da un’analisi tecnica approfondita che dimostra come le esigenze operative di queste aziende siano equivalenti a quelle della IV Gamma. Negli ultimi anni, sottolinea Confagri, la produzione di erbe aromatiche fresche ha infatti registrato una significativa crescita, affermandosi come settore ad alto valore grazie anche alla crescente domanda internazionale.
Per quanto riguarda la IV Gamma, Rago afferma che le vendite alla GDO nei primi mesi del 2025 risultano in crescita rispetto al 2024, ma continuano a essere fortemente influenzate dalle promozioni, “che gonfiano i volumi senza generare un reale incremento di valore”.
“Mi auguro che le trattative portata avanti da Ortofrutta Italia con il MASAF ed il Governo per una comunicazione più incisiva sulle specificità e qualità del settore possano contribuire a stimolare i consumi”, conclude Rago. “Inoltre, ritengo che si debba valutare un sostegno specifico per la IV Gamma simile a quello che era stato adottato durante il periodo Covid, considerando i forti rincari energetici, che al momento non mostrano segnali di rallentamento”.
mirko.aldinucci@freshcutnews.it