Rago: trend positivo. E lancia un pack rivoluzionario ispirato alle donne

di Cristina Latessa

Quarta  e prima Gamma sono il fulcro della produzione di Rago Group, realtà cooperativa che ha il suo cuore aziendale e produttivo nella Piana nel Sele che dal lontano 1892 ha conosciuto un importante e progressivo sviluppo che l’ha portata ad estendere le sue produzioni in sei regioni, con un totale di 400 ettari tra colture protette e pieno campo e 10mila metri quadri di impianti e stabilimenti.

Una crescita costruita puntando sulla qualità, sostenibilità e su una importante attenzione all’innovazione, sia a riguardo dei processi produttivi, sia delle linee di prodotto. Con il nuovo anno alle porte, che novità ci dobbiamo aspettare da Rago Group? Lo abbiamo chiesto al CEO del Gruppo, Rosario Rago (nella foto di apertura).

“Come ogni anno, ci saranno novità di prodotto di IV Gamma: le presenteremo a giugno. Ma intanto, dalla prima settimana di febbraio, sbarcherà nella grande distribuzione una gamma di insalate dal packaging innovativo, dai colori vivaci e illustrazioni iconiche ispirate alla figura femminile. La campagna, ideata da mia figlia Luciana, communication e marketing manager di Rago Group, si chiama ‘Come te’, perché vuole creare un legame profondo tra il prodotto e il consumatore. Le buste hanno una web app interna che offre un’esperienza completa, coinvolgente e interattiva. Inquadrando il Qr code sulla busta, il consumatore sceglie il profilo in cui si identifica tra “la Mamma”, “la Fashion Blogger”, “La Sportiva”, “La Donna Spirituale”, “La Donna Intellettuale”. Una volta scelto il profilo, si aprono una serie di percorsi; si spiega la IV Gamma e quali sono le sue caratteristiche e si dà anche la possibilità di costruirsi una ricetta, l’insalata che vorresti. La novità è questo dialogo con il consumatore attraverso la tecnologia. Inoltre raccoglieremo dati per capire quali insalate e mix possono piacere, in modo da essere pronti a proporle sul mercato”.

– Come chiude il fatturato 2024 di Rago Group? Come affrontate le difficoltà che attraversa il comparto della Quarta gamma?
“Dovremmo chiudere il 2024 con un fatturato tra i 37 e 38 milioni di euro. Tendenza in crescita, come è stato negli ultimi cinque anni. La crescita riguarda sia la IV Gamma che la Prima. Le difficoltà del comparto le affrontiamo lavorando sempre di più sul piano dei contenimento dei costi e invitando la Gdo a riflettere sul giusto riconoscimento di prezzo. E poi bisogna iniziare a comunicare meglio le positività della IV Gamma, finora non si è fatto abbastanza. Stiamo quindi lavorando con i colleghi del Gruppo di contatto su iniziative di comunicazione per le quali ci saranno novità entro fine anno”.

– Che peso hanno la prima gamma e la prima gamma evoluta sui risultati economici del Gruppo e quanto intendete puntare su queste categorie?
“La Prima gamma evoluta incide per il 35-40% e, come continuiamo a investire sulla IV gamma, continuiamo a investire su questo segmento. Negli ultimi due anni abbiamo investito circa sei milioni di euro. Abbiamo ampliato gli stabilimenti: ora quello centrale è arrivato quasi a 13mila metri quadri, abbiamo realizzato tutte linee innovative, dotate di XRay che non fanno passare corpi estranei nelle nostre insalate. Questa è un’innovazione importante, completata quest’anno su tutte le linee. In generale, abbiamo ottimizzato tutti i processi produttivi: stiamo continuando a crederci e investirci”.

Luciana Rago

– Il nuovo Regolamento imballaggi, che ha visto in trincea il mondo dell’ortofrutta, purtroppo con pochi risultati, che conseguenze avrà sui produttori della IV Gamma e sulle aziende ortofrutticole in generale?
“Confidiamo sulle esenzioni alle restrizioni previste nel Regolamento concesse agli Stati membri a motivo di salvaguardia del prodotto, quindi ritengo rimarrà fuori laIV Gamma come la I Gamma evoluta. La Francia e la Spagna già si erano date una regolamentazione in cui la IV Gamma è esclusa: confido si arriverà presto anche in Italia a questa determinazione. Comunque il Regolamento partirà dal 2030: ci sarà il tempo per trovare le soluzioni ai problemi che si presentano per l’ortofrutta”.

– Il 2025 vi vedrà ancora in campo con nuovi investimenti e progetti di sviluppo?
Il grosso degli investimenti l’abbiamo fatto, nel 2025 ci saranno solo piccoli adeguamenti da fare. Si lavora per migliorare sempre di più la qualità, essere costanti nelle consegne alla Gdo, e offrire la massima sicurezza alimentare. Siamo gli unici in Italia a garantire, grazie gli XRay, l’assenza al 100% di corpi estranei.

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