di Elena Consonni
IV Gamma e vertical farming possono convivere? L’agricoltura verticale sarà la risposta alle difficoltà che sta attraversando il settore a discapito delle colture “tradizionali”? A queste domande ha cercato di rispondere Claudio Mazzini, durante il convegno con tavola rotonda “IV Gamma e Vertical Farming: l’innovazione cambia l’offerta in GDO”, co-organizzato dalla nostra testata in collaborazione con la fiera Novel Farm.
Mazzini, responsabile freschissimi di Coop Italia e vicepresidente dell’organismo interprofessionale Ortofrutta Italia, ha un punto di vista privilegiato sul comparto. La catena, che dal 2018 guarda con interesse al vertical farming, ha inserito a fine 2023 nella linea Fior Fiore le insalate di Kilometro Verde.
“La IV Gamma – ha spiegato – cresce di quota e di valore solo nel canale supermercati. Nel canale discount (il secondo per rilevanza) cala sia a volume (-1,3%) sia a valore (-0,5%)”.
Però secondo Mazzini sono proprio i supermercati “semplificati”; ossia i discount, i responsabili di una sindrome al ribasso che, partendo dalla riduzione del prezzo porta alla bassa qualità e alla conseguente perdita del valore, una spirale che va spezzata.
Per quanto riguarda il vertical farming “al momento – ha sottolineato – è un business prevalentemente in perdita, di dimensioni ancora ridotte: il mercato globale è stato valutato a 3,47 miliardi di dollari nel 2021 e si prevede che supererà i 20 miliardi di dollari entro il 2029”.
Su questo segmento pesano delle incognite, la prima se si tratti di un business agricolo o tecnologico, una questione da cui dipenderà la gestione anche normativa del comparto, poi i costi energetici. “Perché il vertical farming diventi una risposta ai problemi del settore – ha spiegato Mazzini – occorre una transizione verso un mix energetico più sostenibile, una focalizzazione più verso l’agricoltura che verso l’ingegneria, una produzione che si differenzi da quella in campo aperto. Le aziende inoltre devono cominciare ad organizzarsi”.
Secondo Mazzini, la IV Gamma ha di fronte due strade, il declino o il rilancio. “Per il rilancio – ha concluso – servono maggiori aggregazioni per poter affrontare innovazioni e investimenti, per migliorare le economie di scala, ma soprattutto per frenare la spirale di disvalore innescata nell’ultimo quinquennio. Per le vertical, al contrario, serve una identità: la tecnologia è un mezzo, non deve essere il fine. La coesistenza tra le due categorie nello stesso banco frigo è la vera sfida del prossimo futuro, non è in dubbio il se ma solo il quando. E il come”.