Patti di filiera e nuovi modelli per rilanciare la IV Gamma, che chiama all’appello le istituzioni, segnatamente il MASAF, per sostenere il settore e dar vita a una campagna promozionale ad hoc: martedì 5 settembre si è svolta la prima riunione post-agostana del Comitato di prodotto dell’organismo interprofessionale Ortofrutta Italia coordinato da Antonio Salvatore.
Numerosi i punti sviluppati: commento positivo, in tema di imballaggi, alla decisione della Commissione Agricoltura dell’Europarlamento di stoppare le restrizioni per le confezioni di ortofrutta sotto il chilo e mezzo, mentre è stato fatto il punto della situazione sul lavoro di ISMEA ai fini della definizione dei prezzi minimi, che procede tra non poche complessità vista la grande diversificazione inerente areali di produzione e referenze.
Il Comitato attende risposte dal ministro Francesco Lollobrigida per l‘incontro richiesto da settimane che servirà a sottolineare il momento di grande difficoltà della IV Gamma e a capire come lavorare in modo sinergico a supporto di una realtà economica che vale oltre un miliardo di euro e conta 30mila addetti.
“E’ il momento di dare un giro di vite, a 30 anni dall’inizio dell’avventura di questo settore nel nostro Paese serve proiettare il business verso il futuro, elaborando modelli diversi, coinvolgendo tutti gli attori a partire dalla GDO“, spiega Salvatore. Come ribadito dal vicepresidente dell’OI e responsabile freschissimi di COOP Claudio Mazzini, servono come il pane segmentazione, innovazione e distintività. Perché la standardizzazione sta affossando il comparto.
A Lollobrigida i rappresentanti della filiera sottoporranno anche l’urgenza di una campagna di comunicazione impattante, “per la quale c’è bisogno di un concreto supporto istituzionale ed economico”. Nella riunione del 5 settembre è stata Fruitimprese, tra le altre, a mettere l’accento sulla necessità di una comunicazione più incisiva verso i consumatori per valorizzare il prodotto.
Tra i temi toccati, anche il Decreto a sostegno della IV Gamma che stanzia 10 milioni: si attende la graduatoria per distribuzione dei fondi. Ma non tutti, nel mondo produttivo, sembrano soddisfatti.
A proposito di produttori, i recenti avvenimenti nel pianeta OP, a partire dalla cancellazione di OPO Veneto, preoccupano e non poco: in un momento particolarmente delicato per le imprese agricole, schiacciate tra costi alti e margini bassi è fondamentale dare spazio alle Organizzazioni di produttori strutturate ed efficienti che garantiscano stabilità alle aziende del settore primario. Delle altre, se ne può fare a meno.
Mirko Aldinucci
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