In Italia le tecnologie di agricoltura 4.0 hanno superato nel 2022 il tetto dei 2 miliardi di fatturato con un balzo rispetto all’anno precedente del 31%,. La nuova decisiva spinta è venuta dall’ondata di rincari dei costi produttivi che hanno così incentivato la sperimentazione di tecnologie digitali proprio nell’ottica di limitarne l’impatto. Parallelamente in Italia è aumentata anche la superficie agricola coltivata con strumenti smart che è arrivata ormai all’8% del totale (era al 6% nel 2021).
Sono i principali risultati dell’annuale monitoraggio effettuato dall’Osservatorio Smart Agriood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio Rise (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia presentati il 16 marzo nel convegno “Da adozione a valorizzazione: la sfida dello Smart agrifood”.
Dai dati dell’Osservatorio emerge che tra le tipologie disponibili sul mercato ben il 65% del giro d’affari è coperto da macchinari connessi e sistemi di monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzature. In forte crescita (+15%), anche i sistemi di monitoraggio da remoto di coltivazioni, terreni e infrastrutture.
“Secondo le imprese utilizzatrici – spiegano all’Osservatorio Smart Agrifood – tra i fabbisogni maggiormente soddisfatti dalle soluzioni di Agricoltura 4.0 ci sono quelli legati all’efficienza, con la riduzione dell’impiego dei principali input produttivi.Oltre metà delle aziende agricole utilizzatrici implementa più di una soluzione; in media, vengono adottate tre soluzioni per azienda, dato in forte crescita rispetto al 2021 (+21%)». Modalità che chiariscono come la spinta alla sostenibilità non sia dettata semplicemente da un orientamento green ma soprattutto dalla prospettiva di ottenere un significativo efficientamento della gestione aziendale”.