Se uno dei problemi dei prodotti di IV Gamma è la sostenibilità del packaging, i primi passi in questa direzione si stanno muovendo anche sul fronte delle etichette. Tra i pionieri l’azienda Sfinge SPA di Acquaviva della Repubblica di San Marino, leader di mercato nella produzione di etichette bio-adesive che punta a crearne di altamente innovative grazie al riciclo di scarti della lavorazione del marmo, dell’uva o dell’erba.
L’azienda sta spingendo il pedale dell’acceleratore sull’innovazione sostenibile e lancia per la prima volta sul mercato le sue etichette eco-fiendly al Sanatech, la rassegna Internazionale della filiera produttiva del biologico e del naturale, in programma dall’8 all’11 settembre organizzata da BolognaFiere, FederBio e Avenue Media in concomitanza con il Salone Sana.
Economia circolare e ricerca costante di nuovi biopolimeri e materiali green, sono i percorsi battuti dall’azienda per la creazione di etichette rispettose dell’ambiente sempre più richieste dal settore biologico e, in genere, dal mercato.
“A Sanatech lanciamo per la prima volta – spiega Michele Riccardi, responsabile marketing di Sfinge -, un’etichetta che sfrutta gli scarti della produzione del marmo. Per la sua realizzazione non vengono impiegati né cellulosa da alberi né sbiancanti. È un’etichetta pregiata che, per le sue caratteristiche, ben si presta all’industria delle marmellate o delle conserve, anche perché è particolarmente resistente all’acqua e al grasso”.
L’azienda, che da circa un anno lavora su etichette sostenibili certificate ‘FCS’ (provenienti da foreste certificate perché gestite correttamente) e ‘VegonOk’ (che escludono l’origine animale per gli inchiostri, le colle e tutti i materiali impiegati), si presenta a Sanatech con molte bionovità, frutto non solo di una costante attività di ricerca ma anche di nuove collaborazioni nel settore dell’economia sostenibile.
“Sono circa una decina le nuove etichette eco-friendly che presenteremo in fiera – ci dice Riccardi -. Rappresentano ancora circa il 10% della nostra produzione, ma il dato è in costante crescita anche perché la domanda sta aumentando. Abbiamo prodotti derivati da carta da riciclo o biodegradabili. Altri ancora sono certificati ‘OK Compost’ e si prestano ad usi nell’industria alimentare o anche cosmetica, farmaceutica, ecc. Sono già macchinabili e disponibili in qualsiasi formato, in base alle esigenze del cliente. Si tratta dei materiali più sostenibili presenti, al momento, sul mercato”.
Tra i nuovi materiali usati da Sfinge Spa per le bio etichette, il PE Bio, un biopolimero ricavato dai residui della lavorazione della canna da zucchero. L’uso di un milione di mq di PE Bio permette il 97% di risparmio di combustibile fossile necessario per produrre un’analoga quantità di film in plastica, implica un risparmio di energia per produrlo del 40% e permette una riduzione degli scarti del 5%. Per i vini biologici, inoltre, ha appena lanciato, un’etichetta realizzata con gli scarti della lavorazione dell’uva. È composta per il 15% da materiale derivato da un modello di economa circolare legato alla produzione di uva – dacché l’etichetta ottenuta, ha un colore bianco violaceo -, e per il 40% derivato da carta riciclata.
Mariangela Latella
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Nella foto: Etichetta con erba essiccata su una bottiglia di vino