Costi record, margini e consumi giù: criticità e ricette alla tavola rotonda di filiera

Aumento esponenziale dei costi, erosione dei margini, difficoltà nel farsi riconoscere i maggiori “oneri” dalla GDO e dai consumatori, boom dell’inflazione con conseguente calo dei consumi, ma anche effetto-siccità: dopo gli anni della pandemia (che peraltro non sembra volersene andare) ecco la guerra, l’impennata dei listini, le difficoltà a reperire materie prime e manodopera a creare una tempesta perfetta per l’agricoltura, l’ortofrutticoltura e, non ultima, la IV Gamma.

Se n’è parlato martedì 28 giugno a Pontecagnano (Salerno) nella tavola rotonda moderata dal coordinatore di Fresh Cut News Mirko Aldinucci che ha fatto seguito al workshop organizzato dal CREA su ricerca e innovazione.

Davvero tanti gli spunti emersi nel giro di interventi da parte degli attori della filiera e dagli studiosi che hanno approfondito opportunità e criticità di un settore, quello dei fresh cut, che in Italia vale circa 870 milioni di euro e oggi alterna luci ed ombre legate alla contingenza.

“Siamo in presenza di una tempesta perfetta – ha detto in apertura l’imprenditore Rosario Rago, produttore, copacker e vicepresidente di Confagricoltura Salerno – Il comparto agricolo e agro-industriale sta sostenendo elevati costi di produzione, nell’ordine del +30-40%. La IV Gamma sta vivendo un momento difficile. Sotto il profilo commerciale, crescono però le collaborazioni con l’estero, grazie a catene europee di supermercati che gradiscono il prodotto di IV Gamma made in Italy. Credo che i retailer italiani dovrebbero impegnarsi per proporre il prodotto italiano all’estero”. Rago ha parlato anche di prezzi e di Europa.

Preoccupazione per il difficile momento attraversato dalla produzione è stato sottolineato anche da Gaetano Pascariello, presidente di CIA Salerno, il quale ha messo in evidenza la difficoltà di reperire manodopera, i troppi nodi causati dalla burocrazia e ha auspicato la creazione di un tavolo per affrontare. e risolvere i tanti problemi, tra cui quello della siccità.

Claudio Scalise di SG Marketing ha evidenziato come “stiamo vivendo una fase transitoria, in cui gli italiani stanno modificando le abitudini alimentari con il passaggio da un’alimentazione basata su prodotti animali a diete a base di vegetali. In Italia, l’8% della popolazione è vegana, e cresce esponenzialmente il numero dei  flexitariani, protagonisti di una sensibile riduzione dei consumi di carne”.

“Serve valorizzare i prodotti per fare in modo che intercettino al meglio la domanda “, ha aggiunto. “Come? puntando sulle nuove tendenze e sui prodotti più gettonati, come i berries. Per quanto riguarda la IV Gamma – ha aggiunto Scalise, che ha parlato anche di vertical farming – c’è ancora molta confusione tra i consumatori, come messo in evidenza in questi giorni dalla ricerca UIF, e molta confusione è stata fatta nei reparti ortofrutta della GDO”.

Alessandro Banterle, direttore del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano ha spiegato come il consumatore sia generalmente disposto a pagare di più per i prodotti convenience nonostante un certo scetticismo nei confronti dei prodotti innovativi. Ma la IV Gamma piace, consente di risparmiare tempo e di portare sulle tavole prodotti salutistici. Un giusto compromesso tra convenienza, sicurezza alimentare, salubrità, servizio, su cui occorre fare leva anche in termini di comunicazione, ha proseguito Banterle. Secondo cui, per incentivarne il consumo, bisognerebbe avvicinare i bambini alla IV Gamma, introducendoli nelle mense scolastiche: a Milano c’è un progetto pilota in tal senso.

“I prodotti di IV Gamma – ha sottolineato, dal canto suo Gianluca Boccagna intervenuto per conto di Unione Italiana Food – rappresentano la giusta scelta per coloro che vogliano seguire una sana alimentazione, sono sicuri e di buona qualità. La IV Gamma è sostenibile in quanto permette di ridurre gli sprechi alimentari, è porzionabile, sicura e, essendo già lavata, permette un risparmio idrico“. Che di questi tempi, non è poco.

Quindi, a chiudere la tavola rotonda, l’intervento di Elisabetta Pellegrini, buyer ortofrutta, IV e V Gamma di Coop Italia: “Ci troviamo in un contesto storico complesso, la IV Gamma soffre meno del resto dell’ortofrutta ma il paniere sta diventando pesantissimo e il potere d’acquisto è in forte discesa. La GDO deve rispondere alle varie esigenze ai vari stili di consumo. Conosciamo bene il valore della IV Gamma; costituisce un esempio virtuoso di sostenibilità, che fa capo a una filiera ben strutturata. Sostenibilità è però anche il risultato di un’economia che dà buoni risultati per tutti gli attori in gioco:  serve comunicare meglio il valore dei prodotti di IV gamma al consumatore. E serve vera innovazione, aspetto cui Coop è molto sensibile, così com’è attenta all’evoluzione del vertical farming”. (m.a.)

Nella foto, da sinistra: Banterle, Boccagna, Pellegrini, Rago, Aldinucci, Pascariello e Scalise

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