Giavazzi: contingentare le produzioni di IV Gamma, stop a nuove serre

Rendimenti della IV Gamma ridotti all’osso mentre le compagnie assicurative non coprono il settore. Ecco allora che Confagricoltura ha allo studio un piano di contingentamento della produzione con cui intende chiedere a Bruxelles lo stop di finanziamenti pubblici alle nuove serre che crescono, in Lombardia, di almeno un 10% l’anno.

“Per arginare il problema dell’eccesso di prodotto di IV Gamma presente sul mercato – dice Renato Giavazzi, presidente di Confagricoltura Lombardia – stiamo ragionando sulla possibilità di contingentare la produzione, bloccando i finanziamenti pubblici per le nuove serre, sulla falsariga di quanto accaduto in passato con le quote latte, che, sia pur molto criticate e non sempre rispettate, hanno salvato il settore. Una proposta del genere non potrà che partire dal tavolo dell’Interprofessione di IV Gamma”.

Giavazzi ha le idee chiare su come affrontare questa crisi epocale del settore che, negli ultimi anni, ha visto progressivamente ridursi all’osso i margini di guadagno, soprattutto a causa del fatto che ormai, nel Belpaese, si produce molta più IV Gamma di quanto effettivamente ne riesca ad assorbire il mercato.

Contemporaneamente segnala la sparizione delle imprese assicuratrici nel settore del ready to eat fresco le quali si sono inevitabilmente f”atte di nebbia” in tempi di annunciata recessione, tassi alle stelle, aumento dello spread, borse in picchiata e imprenditori del settore (reduci da due anni di Covid e dalle conseguenze della guerra in Ucraina), gravemente appesantiti dalla mancanza di liquidità.

“In controtendenza con le politiche europee del New Green Deal che spingono molto sulla copertura del rischio produttivo – spiega Giavazzi -, quasi tutti i gruppi assicurativi si sono allontanati dal settore, a causa della grave situazione congiunturale. In Italia, di fatto, ne è rimasto solo uno, il tedesco Gartenbau-Versicherung. Questo significa che molti dei produttori che prima erano assicurati contro il rischio soprattutto dei cambi climatici, adesso sono completamente scoperti e in balia degli eventi. Le condizioni praticate adesso dalle compagnie assicurative, oltre a prevedere polizze molto più onerose, prevedono franchigie, in base alle dimensioni dell’azienda, che vanno da 10mila a 25mila euro che di fatto rendono il rischio praticamente scoperto, se si considera la media poderale delle tante piccole aziende del territorio ed l’ammontare dei costi di cui sono gravate”.

Secondo uno studio effettuato da Confagricoltura Lombardia, la perdita media di fatturato del mondo produttivo, causata dalla difficile congiuntura di mercato, oscilla tra il 22 e il 23%.

“Ad aggravare la situazione – dice Giavazzi –  il fatto che adesso siano ripartite le aste nei supermercati e negli ipermercati che mettono ulteriormente in croce la produzione. Una situazione che, di fatto, favorisce quei gruppi disposti a svendere, magari per problemi di liquidità”.

In questo contesto si inserisce la proposta allo studio di Confagricoltura che prevede di chiedere a Bruxelles, attraverso il tavolo di IV Gamma nel quadro dell’Organizzazione Interprofessionale, lo stop ai finanziamenti pubblici per nuove serre dal momento che quelle già presenti generano volumi superiori, secondo le stime dei professionisti del settore, di almeno il 30% rispetto al reale fabbisogno del mercato.

“Chi ha costruito sui propri terreni agricoli solo serre – precisa Giavazzi – è maggiormente in difficoltà perché non ha soluzioni alternative come quella data dalla possibilità di riconvertire in colture più redditizie. Le serre, che pure sono state costruite al prezzo di grandi investimenti, infatti, non permettono di spaziare molto nella tipologia di prodotti da coltivare. Chi ha mantenuto, accanto alle strutture, anche degli areali di coltivazione a campo aperto, per contro, può valutare di differenziare la produzione”.

Ancora in alto mare il riparto del fondo da 200 milioni di euro per la IV Gamma, le misure rimaste a sostegno del settore rimangono la cosiddetta ‘4.0’, che finanzia il 60% degli investimenti con il sistema dei crediti di imposta, quindi con un ritorno non immediato per le aziende; e la cosiddetta ‘legge Sabbatini’ che consente di cumulare un ulteriore 10% ed i finanziamenti di filiera.

Mariangela Latella

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