Saranno presentati il prossimo 4 settembre a Naples, cittadina della Florida omonima della più celebre capitale partenopea, i primi risultati di una ricerca dell’Università della Florida finalizzata alla creazione di un pomodoro più saporito.
“Il problema della scarsità del sapore – afferma Denise Tieman, una ricercatrice del progetto – è una costante di tutte le cultivar moderne presenti sul mercato. Quale più quale meno, sono tutte comunque meno gustose delle vecchie varietà. Questo è uno dei punti deboli della coltivazione di pomodoro oggi”.
La ricerca, portata avanti dall’Istituto di Scienze alimentari dell’Università statunitense, punta ad ottenere miglioramenti su questo fronte grazie all’identificazione di porzioni di cromosomi che si solo rivelate correlate a livelli più elevati di gustosità dell’ortaggio.
L’identificazione è stata possibile grazie al sequenziamento del DNA di 400 varietà di pomodoro, sia vecchie che moderne. In pratica, per avere un sapore migliore, basterà sostituire il gene ‘cattivo’ del sapore con uno ‘buono’, appartenente a delle vecchie varietà mescolandolo con altri geni delle varietà moderne in commercio che influenzano , ad esempio, la resa, la resistenza alle malattie e la shelf-life più estesa.
“Grazie a questa scoperta – sottolinea Tieman – sarà possibile conservare le tradizionali tecniche di coltivazione arrivando comunque ad una versione migliore delle varietà di pomodoro. Noi stiamo lavorando su quelle tipiche di questa zona, la Florida, ma chiunque conosca la coltura molecolare potrà utilizzare queste informazioni per arrivare ad un sapore migliore. Anche per questo molte sementiere si sono mostrate interessate ai nostri studi”.
La ricerca si sta sviluppando, in particolare, su una varietà, Tasti-Lee, sviluppata sempre dall’Università della Florida nel 2006 e già sul mercato.
Mariangela Latella