Orsero si consolida nei primi nove mesi grazie alla distribuzione di frutta e il titolo vola in Borsa

Orsero ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con ricavi netti pari a 1,155,1 miliardi di euro, in calo rispetto a 1,162,7 miliardi registrati nell’analogo periodo 2023, grazie all’ottima performance della business unit Distribuzione (+0,3%) – dovuta al continuo miglioramento del mix di prodotti commercializzati e, in particolare, alla gamma dei prodotti esotici – al netto degli effetti derivanti dalla normalizzazione dei prezzi unitari del prodotto banana e delle rate di nolo sui volumi reefer e dry per la BU Shipping (-14,8%).

L’adjusted EBITDA risulta pari a 66,9 milioni di euro, rispetto a 89,4 milioni dei 9 mesi del 2023, con un Adjusted EBITDA Margin pari al 5,8% (vs 7,7% un anno fa). L’Utile Netto Adjusted si attesta a 27,6 milioni di euro, rispetto a un utile di 49,9 milioni registrato nei 9M 2023, per effetto del minor margine operativo, parzialmente compensato da un lieve incremento dei proventi finanziari netti.

“Nei primi nove mesi del 2024, il Gruppo ha registrato ricavi sostanzialmente in linea con le aspettative grazie al positivo andamento della BU Distribuzione, in particolar modo nel terzo trimestre che è diventato un periodo di ottima profittabilità per il Gruppo grazie agli sforzi fatti negli ultimi anni sul mix dei prodotti commercializzati e sui canali di vendita presidiati – ha commentato Raffaella Orsero, CEO di Orsero, e Matteo Colombini, Co-CEO e CFO di Orsero – La crescita su prodotti come kiwi, ananas, uva e le linee di prodotto esotico ha portato ad un ottimo risultato, più che compensando la stagnazione dei consumi di talune campagne, in particolare gli agrumi, che hanno visto volumi in calo e una flessione di interesse da parte dei consumatori. La redditività complessiva si è mantenuta sopra la media di settore e ben oltre i trend storici del Gruppo sulla BU Distribuzione, ritornando invece a livelli pre-pandemici per quanto riguarda la BU Shipping”.

La Posizione Finanziaria Netta è pari a 123 milioni di euro al 30 settembre 2024, rispetto a 127,8 milioni al 31 dicembre 2023, dei quali le passività IFRS 16 sono pari a 56,7 milioni (60,8 milioni nel 2023), caratterizzata da investimenti operativi del periodo per circa 18,8 milioni – legati agli interventi di dry-docking ed upgrade della flotta e interventi migliorativi specifici sui fabbricati ed impianti dei magazzini in Francia, Spagna, Italia e Portogallo, unitamente ai normali investimenti di rinnovo presso gli altri siti – e al pagamento del dividendo agli azionisti della Capogruppo per complessivi circa 10,2 milioni (0,60 euro per azione).

Anche in ragione del recente investimento effettuato a supporto dei piani di sviluppo sulla Penisola Iberica, la società ritiene di rivedere le metriche relative agli investimenti e di conseguenza alla Posizione finanziaria netta. La Posizione finanziaria netta sarà compresa tra 123 milioni e 118 milioni (+13 milioni); investimenti in attivo immobilizzato operativo compresi tra 27 milioni e 25 milioni – inclusi investimenti legati al piano pluriennale di sostenibilità (+4 milioni). Il titolo è cresciuto di oltre il 7%, a Piazza Affari, dopo che sono stati comunicati i risultati dei primi nove mesi del 2024. E venerdì ha chiuso ancora in crescita, a ridosso dei 13 euro.

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