Francia, gli ortaggi fresh cut performano meglio della prima gamma

Gli acquisti di verdure di prima gamma in Francia sono diminuite del 12% nei primi otto mesi dell’anno, mentre le vendite di verdure pronte hanno perso solo il 3% nello stesso periodo. In 30 anni, il mercato francese ha visto quasi quintuplicarsi i volumi di freh cut: nel 2023, la Francia ha prodotto quasi 109mila tonnellate di insalate, verdure ed erbe aromatiche fresche ready-to-use, l’80% delle quali viene commercializzato in buste. E’ quanto emerso in una recente conferenza stampa (nella foto) del sindacato dei produttori di prodotti vegetali freschi ready-to-use (SVFPE).

Da quando le prime confezioni sono arrivate sugli scaffali all’inizio degli anni ’80, le insalate e le verdure fresche pronte al consumo sono diventate gradualmente un alimento quotidiano. Il mercato francese ha visto i volumi quasi quintuplicarsi in 30 anni.

L’industria e i suoi 3.500 posti di lavoro in tutto il Paese, di cui 2.500 nelle 12 piattaforme di lavorazione sparse in tutta la Francia e 1.000 nei campi, contribuiscono a rendere più green i consumi.

Più di 7 francesi su 10 acquistano insalate e verdure fresche in busta, esattamente il 72% con più di un acquisto al mese:  la media è di 14 sacchetti all’anno per acquirente. Questi prodotti sono saldamente radicati nelle abitudini dei consumatori e sono ampiamente riconosciuti per i loro benefici.

Secondo l’ultimo sondaggio condotto dal Syndicat des fabricants de produits Végétaux Prêts à l’Emploi – SVFPE – con l’Istituto CSA, gli acquirenti sono convinti che le insalate e le verdure pronte al consumo contribuiscano ad aumentare la percentuale di vegetali nella loro dieta; l’86% è d’accordo su questo punto per le verdure crude e il 76% per le insalate.  L’88% dei francesi, intanto, dichiara di mangiare 5 porzioni di frutta e verdura al giorno.

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