Ventimila euro: tanto sarebbe stato pagato, a un’asta in Giappone, un esemplare di Yubari King. Retato, polpa arancione chiaro, forma perfetta, è il melone più costoso al mondo. Melone che, dal prossimo anno – come scrive La Gazzetta di Mantova – potrà essere assaggiato anche dai gourmand mantovano-cremonesi. Quest’anno la sperimentazione, partita quasi per caso con pochissimi semi, è andata piuttosto bene. E Valter Cavalli, titolare dell’azienda Ca’ Vecchia a Valle di Casalmaggiore (Mantova), tra i fondatori del Distretto biologico casalasco viadanese, ha deciso che ci riproverà.
L’ideaI semi, a Cavalli e al figlio Lorenzo che l’aiuta in azienda, li ha forniti a gennaio un appassionato di sementi di Rivarolo Mantovano. “A gennaio – racconta Cavalli a La Gazzetta di Mantova – mi ha portato trenta varietà di meloni da tutto il mondo”. I due imprenditori, che coltivano meloni biologici sotto un centinaio di serre e su un ettaro in pieno campo, hanno scelto la varietà giapponese. “Ci siamo detti – scherza Cavalli – che con pochi frutti avremmo fatto stagione”. Abituati a coltivare meloni fuori dagli standard (producono con soddisfazione meloni antichi), con il melone super lusso hanno giocato in casa.
“Abbiamo deciso di provare cinque o sei varietà e tra queste c’era il giapponese. Tre semi per ogni varietà”. Tre i frutti che, sfidando una stagione non certo propizia a causa di troppe piogge prima e di troppo caldo poi, sono arrivati alla giusta maturazione. “Però non sono riuscito ad assaggiarli – continua Cavalli – Li ho portati alla cena Slow Food dedicata ai meloni antichi. Uno è finito in una mostarda, uno in un gelato e un terzo l’ho regalato”. L’anno prossimo l’azienda Ca’ Vecchia ci riproverà: “Li semineremo ancora, ma questa volta lo faremo con più attenzione”.