La IV Gamma tiene ma servono soluzioni alle tante criticità. E se i giovani “tradiscono”, c’è da preoccuparsi

di Mirko Aldinucci

Dopo anni di “decrescita infelice” della IV Gamma. i dati UIF-Circana del primo semestre indicano una sostanziale tenuta, con un fatturato di 530 milioni di euro: a voler vedere il bicchiere mezzo pieno, si conferma il peso specifico e la resilienza di un settore che è una vera eccellenza del Made in Italy; la visione meno ottimistica, induce a riflettere sulle permanenti difficoltà che interessano soprattutto alcune categorie di prodotto, nella fattispecie le insalate miste. Anche nel resto d’Europa lo scenario non è brillante, come abbiamo riportato negli ultimi numeri di Fresh Cut News (cliccare sul nome del Paese per i nostri articoli su Regno UnitoSpagna e Francia). E all’orizzonte non si intravvedono i presupposti per un cambio di passo.

Il Gruppo di contatto della IV Gamma che si è recentemente svolto a Milano, voluto proprio dal sistema-Italia, si è rivelato importante momento di confronto con Francia, Spagna e Portogallo: ha portato alla luce interessanti temi riassunti da UNAPROA in un verbale che, una volta approvato dalle delegazioni partecipanti, porterà alla stesura di un documento congiunto ufficiale con cui andare a bussare a Bruxelles, alle porte dell’UE, per chiedere iniziative di comunicazione e promozionali mirate insieme a misure di sostegno per calo dei consumi, aumento dei costi di produzione, minori rese di campo, carenza di manodopera, questioni fitosanitarie, sviluppo di regole comuni Ue, normativa imballaggi.

Tra le proposte alla Commissione, in particolare, quella  di prevedere risorse aggiuntive attraverso lo strumento dei programmi operativi nonché di innalzare al 70% il tasso di cofinanziamento delle spese progettuali a supporto delle produzioni di IV Gamma.

Ma l’impegno per rilanciare il settore appare complesso, anche alla luce dell‘exploit della MDD che in certi casi mette all’angolo l’industria; della spasmodica ricerca di risparmio dei consumatori, che spesso trova adeguata “sponda” in promozioni estreme della GDO; della crescente disaffezione dei giovani nei confronti del fresh cut.

Stando a una recente ricerca di Agroter portata all’attenzione proprio dei partecipanti al Gruppo di contatto di Milano, gli under 34 sono quelli che acquistano meno prodotti di IV Gamma (4,9 chili l’anno rispetto a una media di 6,4 chili l’anno) con un trend, oltretutto, in flessione. Questione di immagine e di errata percezione rispetto a temi come la sostenibilità e prezzo? L’insalata pronta, se acquistata nelle giuste grammature, evita qualsiasi spreco ed è conveniente  quasi come il prodotto di I Gamma che deve invece essere pulito, con residui di scarto e consumo d’acqua.

Un messaggio che, evidentemente, non si riesce a far passare in modo convincente, come dimostrano anche le ricorrenti fake news, di cui è “zeppo” il web, che puntano il dito proprio contro il settore, Un (altro) problema con la P maiuscola, per il quale urge intervenire.

mirko.aldinucci@freshcutnews.it

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