Agricola Moderna: Dal vertical farming un prodotto premium, va comunicato al meglio

di Elena Consonni

“Il vertical farming non salverà il mondo, ma dà un prodotto vegetale più buono: verdura più fresca, croccante, come quella raccolta dietro casa. Non ha residui, ed è questo che piace al consumatore, mentre l’aspetto della sostenibilità ambientale, sembra essere meno determinante”. A dichiararlo è stato Benjamin Franchetti (a sinistra nella foto di apertura), co-fondatore della Vertical Farm Agricola Moderna, che ha raccontato la sua esperienza nel convegno “Quale futuro per le vertical farms?”, organizzato a Firenze dall’Accademia dei Georgofili.

“I prodotti da vertical farming – ha spiegato – in Italia hanno un prezzo tra i più bassi in Europa. Per evitare che si confondano nello scaffale della IV Gamma gli imballaggi devono farsi vedere e comunicare che si tratta di prodotti premium. I vantaggi di questo metodo di coltivazione sono l’assenza di pesticidi e la shelf life più lunga, che è fondamentale, sia per i clienti che per la distribuzione. Rispetto alla IV Gamma tradizionale questo è un vantaggio enorme e infatti abbiamo deciso di mettere la data di scadenza ben in evidenza sui nostro pack. Ne siamo fieri, anche se tempi così lunghi possono spaventare il consumatore, quindi bisogna spigargliene la ragione”. 

Una delle slides presentate da Franchetti al convegno dei Georgofili

Franchetti ha ribadito l’importanza della ricerca. “La tecnologia è driver nel settore e negli ultimi 4-5 anni ha fatto enormi passi avanti. Per quanto ci riguarda abbiamo avuto incrementi di resa fino a 100-120 kg/m2. Ci siamo arrivati con la sperimentazione varietale e l’ottimizzazione dei processi, della nutrizione, della scelta dei substrati. L’aumento della resa e l’efficientamento processi ci hanno permesso di diminuire i costi e abbiamo lavorato sulle fonti energetiche: abbiamo installato un impianto di cogenerazione e stretto una partnership con società che costruisce impianti a biogas per realizzarne uno adiacente alla nostra farm”. 

Il tutto supportato da un gestionale sviluppato internamente che gestisce la programmazione della coltivazione, le operazioni (semine, tagli e controllo farm: illuminazione, clima, irrigazione), gli ordini e il magazzino. 

Agricola Moderna, fondata nel 2018, entro il 2024 inaugurerà il secondo stabilimento produttivo ad Agnadello in provincia di Cremona. Il nuovo impianto, con una superfice coltivata di 11.000 metri quadrati, garantirà una produzione annua di più di 15 milioni di confezioni l’anno di ortaggi a foglia e permetterà di conseguenza nuovi accordi commerciali, in Italia e all’estero, per una distribuzione più ampia dei prodotti da agricoltura verticale.  

 

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