Quarta e V Gamma sotto la lente d’ingrandimento del Corriere Ortofrutticolo di dicembre. Il 2023 sarà ricordato come l’annus horribilis del settore. In questi mesi alcune aziende hanno chiuso i battenti, altre si sono ridimensionate. Altre ancora rischiano di passare di mano a fondi di investimento o gruppi stranieri. Il settore, che vale circa 1 miliardo di euro e per il 70% è rappresentato da insalate in busta, si posiziona a un livello di prezzo sempre più basso mentre i consumi si caratterizzano, nel post-pandemia, per una sostanziale stabilità in volume e un calo in valore, complice l’eccesso di offerta.
Le aziende, già in sofferenza per il boom dei costi, sono penalizzate dalla carenza di manodopera specializzata e dalla difficoltà a reperire le produzioni di base che hanno margini all’osso. A ciò si aggiungono le politiche della GDO, che punta sul fattore prezzo, privilegiando inoltre la marca del distributore. Sullo sfondo, normative non al passo con i tempi.
Tutto ciò premesso, il settore non è fermo. Non mancano nuove iniziative e si stanno mettendo in campo sforzi istituzionali e organizzativi tesi a creare maggiori sinergie di filiera e ad alimentare confronti e collaborazioni di ampio respiro. In primavera debutterà in Italia il Gruppo di Contatto misto che ci metterà a confronto con gli stakeholder di Spagna, Portogallo e Francia.
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