In Romagna, nei giorni scorsi ha chiuso i battenti Il Melograno, azienda fondata alla fine degli anni Ottanta da Claudio e Manuela Coli. Il telefono dello stabilimento riminese di Santarcangelo suona a vuoto, i titolari non rilasciano dichiarazioni.
Il Melograno si caratterizzava per l’attenzione all‘innovazione e al biologico: nell’ampio catalogo figuravano estratti, piatti pronti, verdure di IV Gamma, burger, sandwiches e altri prodotti servizio a marchio proprio e per la MDD di importanti insegne della GDO. Con i suoi prodotti, inoltre, ha vinto numerosi premi.
Il fatturato, stando a Report Aziende, era ormai in calo da anni, fiaccato anche dalle restrizioni causate dal Covid: 18,6 milioni nel 2021, 21,5 milioni nel 2020, 29,4 milioni nel 2019. La crisi del settore, insomma, continua: poche settimane fa, Cultiva aveva chiuso lo stabilimento di Taglio di Po (Rovigo).
Sul sito di UNAPROA, cui era associata, è riportato un ampio profilo de Il Melograno: “L’azienda si è posta nel mercato dei prodotti ortofrutticoli di IV Gamma freschi, lavati, pronti all’uso, confezionati in busta, vassoi filmati, vassoi in flowpack, ciotole, utilizzando materie prime provenienti da colture integrate o biologiche, ponendosi come obiettivo primario la soddisfazione del cliente”.
E ancora: “La capacità di innovazione, l’attento ascolto delle esigenze del mercato, uniti agli investimenti tecnologici fatti negli ultimi anni, fanno de Il Melograno un valido competitor del mercato: l’incremento di potenzialità derivato dalla nuova struttura operativa, rende possibili nuove partnership con aziende che intendono collocarsi nel mercato della IV Gamma e dei prodotti confezionati biologici con il giusto rapporto qualità-prezzo”.
“Il controllo della filiera produttiva a partire dalla coltivazioni in campo è un punto di forza del sistema aziendale – evidenzia ancora il sito UNAPROA – in quanto tutte le attività operative vengono gestite dalla sede centrale tramite il supporto di tecnici e di collaboratori qualificati che contribuiscono costantemente ad approvvigionare lo stabilimento produttivo delle materie prime conformi ad un rigido disciplinare rispondente tra l’altro a parametri restrittivi definiti con la GDO“.
Quindi la storia: “Il Melograno nasce nel 1987 a Santarcangelo di Romagna come azienda individuale guidata da Claudio Coli. Nel 1990 stringe rapporti commerciali con la GDO (Coop Italia/Conad) diventendone fornitore. Anticipando la nuova tendenza del mercato, l\’azienda si specializza nella lavorazione e nella trasformazione delle colture orticole in insalate pronte per l’uso. Dinamica e sensibile ad una migliore qualità della vita e ad un maggiore rispetto per l\’ambiente, nel 1995 inizia la commercializzazione di ortofrutta biologica controllata in conformità del Regolamento CEE 2092 dall\’Ente CCPB lungo tutta la filiera. Nel 1999 amplia i suoi programmi produttivi con aziende biologiche, da cui consegue un incremento e una diversificazione dell\’attività commerciale”.
“Da questa scelta strategica parte il progetto di produzione della IV gamma BIO per Coop Italia che, nel 2000, si arricchisce con il confezionamento di frutta e verdura a marchio del distributore BIOCOOP. Nel 2005 ha avviato un ambizioso progetto di ampliamento acquisendo un’area industriale in disuso ed in precarie condizioni ambientali avviando un progetto di risanamento ambientale e riqualificazione agro-industriale. Il progetto che si è svolto nel rispetto dei requisiti ambientali di legge e nel contempo con il recupero delle parti strutturali e tecniche efficienti, ha avuto termine. Conseguentemente, nel giugno 2006, si è svolta l’inaugurazione della nuova struttura specializzata nella lavorazione e trasformazione di prodotti ortofrutticoli biologici e di IV gamma.Il punto di partenza per un futuro pieno di novità promettenti”.
L’ultimo ampliamento aziendale risale peraltro al 2019, quando Il Melograno aveva raddoppiato la planimetria dello stabilimento produttivo di Santarcangelo (m.a.)