E’ sbarcata nei ristoranti italiani la bistecca vegetale che sembra (e sa) di carne: in realtà è fatta di soia, piselli, noce di cocco, burro di cacao, ferro, succo di barbabietola e lieviti. Non ha colesterolo, è senza glutine, è ricca di fibre. E la forma gliel’ha data una stampante 3d. Una quindicina i ristoranti italiani che per il momento la servono, di cui cinque a Milano e due a Roma, tra cui gli Smash Burger di Joe Bastianich.
A produrla, come ricorda un articolo de Il Sole 24 Ore, è la società israeliana Redefine Meat, che nella cittadina di Rehovot ha messo in piedi un laboratorio con 100 ricercatori e una piccola stamperia 3d, anche se il grosso della “stampa” avviene nello stabilimento che la società ha in Olanda.
Il suo fondatore e CEO, Eshchar Ben-Shitrit, ha solo 38 anni. Oggi Redefine Meat ha 240 dipendenti, fattura alcune decine di milioni dollari e vende i suoi prodotto extra-lusso in tremila ristoranti sparsi per l’Europa, alcuni dei quali stellati. I mercati più ricettivi, al momento, si sono rivelati quello tedesco e quello olandese. In Italia sbarca grazie alla partnership con Giraudi Meats, distributore specializzato in tagli di carne di fascia alta.