Buttarelli: Banchi frigo e logistica, oneri ormai insostenibili per la GDO

Con il boom dei costi energetici, anche la gestione dei banchi frigo per la IV Gamma e la fase logistica sono diventati insostenibili per la GDO che non è stata considerata tra le aziende energivore nei provvedimenti governativi per fronteggiare questa crisi.
Se da un lato Federdistribuzione, CONAD, COOP e Confcommercio hanno inviato delle proposte al governo per mettere i big retailer nelle condizioni di poter affrontare al meglio la situazione, d’altro canto, per la IV Gamma, categoria di prodotti che pesano poco e delicati che però hanno bisogno di una massima attenzione sulla catena del freddo, il rischio è di una riduzione degli assortimenti se i punti vendita saranno costretti a ridurre i banchi frigo.
“I prodotti deperibili – spiega Carlo Alberto Buttarelli, consigliere di ADM nonché direttore dell’Ufficio studi e comunicazione di Federdistribuzione – rappresentano ormai il 50% delle nostre vendite e bisogna considerare che i banchi frigo rimangono attivi non solo quando i negozi sono aperti, ma 24 ore su 24. Le catene del freddo vanno mantenute, inoltre, nella fase logistica relativa ai centri di smistamento per la cosiddetta distribuzione dell’ultimo miglio. La IV Gamma è una categoria di prodotto molto delicata, va da sé  che con i costi energetici più che triplicati la spesa diventa quasi insostenibile”.
Secondo una stima dell’Ufficio Studi di Confcommercio, da qui ai primi sei mesi del 2023, sono a rischio circa 120mila imprese del terziario di mercato e 370mila posti di lavoro. Tra i settori più esposti ai rincari energetici, il commercio al dettaglio, in particolare la distribuzione tradizionale e moderna del settore alimentare, la ristorazione, la filiera turistica, i trasporti che, a seconda dei casi, registrano rincari delle bollette fino a tre volte nell’ultimo anno e fino a cinque volte rispetto al 2019, prima della pandemia.
“Complessivamente, la spesa in energia per i comparti del terziario nel 2022 – si legge nella proposta congiunta Federdistribuzione, Confcommercio, Coop e Conad – ammonterà a 33 miliardi di euro, il triplo rispetto al 2021 (11 miliardi) e più del doppio rispetto al 2019 (14,9 mld). La Distribuzione Moderna, pur non rientrando nella classificazione dei settori ‘energivori’, ha consumi per oltre 12,2 TWh, su cui impattano principalmente la gestione della catena del freddo e dei banchi refrigerati. Le aziende della distribuzione stanno registrando incrementi del costo delle bollette mai registrati prima, su una media tra il +200%/+300% con punte anche più alte in certi casi”.
Oggi l’incidenza del costo dell’energia sul conto economico delle imprese del settore sta subendo un incremento significativo, passando dall’1-1,5% del 2021 al 3-4%, con punte fino al 6%. Con utili medi di settore attorno allo 0,5/1,5% è evidente che molte imprese sono fortemente a rischio di tenuta dei conti economici.
“La distribuzione moderna  – spiega la nota congiunta – è impegnata da molti anni in investimenti su impianti di nuova generazione per il raffreddamento e per la produzione di energia rinnovabile. Quasi la totalità delle aziende ha già investito sull’illuminazione a basso consumo (Led) e su impianti di riscaldamento e aria condizionata a pompe di calore. Il comparto distributivo sarà impegnato anche in futuro in azioni concrete per contenere i consumi di energia, ma saranno interventi che avranno necessariamente un effetto limitato sui consumi energetici”.
Sulla contrazione dei consumi pesa il clima d’incertezza delle famiglie, che per difendersi dall’aumento dei prezzi stanno modificando le proprie scelte d’acquisto. Si registra, infatti, una contrazione delle vendite di prodotti di fascia premium, e una crescita delle fasce di primo prezzo, segno di un orientamento maggiore alla convenienza, con un trend che se fosse confermato nei prossimi mesi potrebbe mettere a rischio le filiere produttive italiane di eccellenza. In questo contesto, inoltre, cresce la ricerca di prodotti con un ottimo rapporto qualità-prezzo, come quelli a MDD che registrano una crescita di un punto percentuale della quota di mercato.
Mariangela Latella

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