Fumata nera per l’attesa convocazione del tavolo di IV Gamma. La caduta del governo Draghi, il 21 luglio scorso, ha vanificato, fra le altre cose, gli sviluppi relativi alla riforma della legge di settore, alla disciplina del vertical farming e, primo fra tutti i punti all’ordine del giorno, il ‘cul de sac’ in cui è finito l’intero comparto di IV Gamma made in Italy che vive in costante situazione di emergenza.
La curva economica in continua discesa registrata dal settore, ha avuto un tracollo con il Covid e non si vedono, ad oggi, significativi e costanti segni di ripresa. Le aziende sono in difficoltà al punto che almeno un terzo dei player potrebbero chiudere i battenti nei prossimi mesi, senza parlare delle chiusure già avvenute, anche importanti, come nel caso dello stabilimento di Novanatura, ex Florette Italia.
La situazione è bollente come questa estate infuocata che non ha dato scampo sul fronte della siccità e degli stress abiotici alle piante.
Ne parliamo con Massimiliano Del Core (nella foto), presidente di Ortofrutta Italia, l’interprofessionale ortofrutticola nonché, da quest’estate, di Confagricoltura Bari BAT. Del Core aveva avviato con l’ex sottosegretario all’Agricoltura, Francesco Battistoni, un dialogo informale proprio per la convocazione (urgente) del tavolo ortofrutticolo nazionale.
– Presidente, come sta evolvendo la situazione del settore di IV Gamma dopo la caduta del Governo Draghi?
“I solleciti a Battistoni per una convocazione del tavolo entro settembre, non potranno, per ovvi motivi, avere seguito. In OI, il tema della IV Gamma è all’ordine del giorno, ne discutiamo, ma, stante la situazione politica, non riusciamo ad avere un riferimento temporale”.
– L’altro grande soggetto istituzionale direttamente coinvolto nelle problematiche di IV Gamma è UNAPROA. State lavorando per individuare strategie comuni?
“Sono molto soddisfatto e rispettoso nei confronti dell’operato di Unaproa che sul tema della IV Gamma ha da sempre avuto interesse anche per la presenza, tra i suoi associati, di grandi player del settore come, ad esempio, La Linea Verde. Per questo sono convinto che gli interessi di un importante socio di Ortofrutta Italia qual è Unaproa potranno essere ancor meglio rappresentati al tavolo interprofessionale, insieme alle altre parti, come si era ritenuto di fare diversi anni fa. Secondo me, ora più che mai, in virtù di questa assenza della politica, è il momento di attivare il comitato IV Gamma in seno all’OI, con tutti i player seduti al tavolo”.
– Cosa può fare l’Interprofessione in questa difficile congiuntura economica?
“Cosa può e, aggiungo, cosa deve fare. Riattivare il Comitato di IV GOIIV Gamma in tempi brevi”.
– Quali sono le priorità?
“Nel comitato sono presenti produttori e distributori. Occorre coinvolgere maggiormente i grandi trasformatori”
– Come Bonduelle e Ortoromi, che sono tra i leader di mercato?
“Anche. Al comitato aderivano già grandi realtà, ma a mio personale modo di vedere, in questa fase di riattivazione, bisogna tentare di allargare gli orizzonti, magari attraverso i rappresentanti delle aziende agricole e di tutte quelle delle filiere di trasformazione. Inoltre, c’è anche da prendere in considerazione il fatto che, essendo quella della IV Gamma una filiera ad alto valore aggiunto nel settore del fresco, vi si stanno avvicinando molti nuovi produttori prima impegnati su altre colture”.
– Questo è uno dei punti nevralgici del settore. A causa dell’aumento delle superfici produttive, è diventato saturo…
“Sì, ed è anche uno dei punti che mi piacerebbe fosse all’ordine del giorno del comitato interprofessionale di IV gamma. Si deve iniziare a parlare in un’ottica di programmazione della produzione. Per questo è importante la partecipazione dei trasformatori che sono l’anello di congiunzione tra i produttori e i distributori, che non è più solo, si badi bene, la GDO. La programmazione dovrebbe essere fatta su due livelli. Da un lato sul fronte distributivo. Dall’altro, anche nel rapporto tra produttori e trasformatori e quindi lungo la filiera. In sostanza, se da un lato è comprensibile che i player si spostino su volumi interessanti, d’altro canto occorre essere ben consapevoli dei meccanismi di domanda e offerta che regolano il mercato. Altrimenti gli investimenti che molte delle aziende di IV Gamma hanno fatto, rischiano concretamente di non essere premianti e si rischia di arrivare al corto circuito”.
Mariangela Latella