La Danimarca diventa un nuovo importante mercato di sbocco per la IV e la V Gamma italiana biologica. Secondo quanto emerso al Biofach di Norimberga e dalle analisi di mercato del ministero dell’Agricoltura danese, l’Italia è tra i principali esportatori di frutta e verdura fresche verso il mercato scandinavo.
Alla base del processo di sviluppo del bio della Danimarca, c’è Organic Denmark, un’associazione danese no-profit che raccoglie diverse aziende di settore, produttori certificati, cucine professionali e consumatori, premiata in fiera tra i player internazionali che si sono distinti sul mercato con il riconoscimento ‘Eroi del Bio’ di Biofach 2022.
Organic Denmark ha presentato alla fiera di Norimberga la sua case history di successo che punta rendere al 100% biologico l’intero sistema agricolo nazionale. Un obiettivo neanche molto lontano.
Sulla frutta e la verdura, molto conta l’attività di import da altri Paesi europei, ma sono presenti sul territorio anche aziende che aderiscono all’associazione (in tutto ventisei).
Tra queste l’azienda Tvedemose, specializzata nella produzione trasformazione di frutta e verdura che già propone verdure e aromatiche lavate prima della raccolta e snack di frutta e verdura essiccati con sofisticati macchinari di asciugatura a freddo con cui rifornisce sia i retailer, sia le mense pubbliche e, in genere il canale del food service, sia la private label che l’industria della trasformazione.
Tra i prodotti, tutti bio, essiccati già presenti sul mercato danese e di produzione locale, ci sono mele, rape, carote, lime, arance e limoni, funghi, cipolle, la pastinaca (tubero). Mentre tra i freschi, ad esempio, c’è il prezzemolo ready to eat. Si legge sul sito dell’azienda: “Il prezzemolo è disponibile fresco per tutta la stagione, in quanto i campi sono coperti di paglia durante i periodi invernali. Viene lavato poche ore dopo la raccolta e selezionato da un impianto di cernita ottica che garantisce una qualità uniforme. La distribuzione può contare su una catena di refrigerazione idrocondizionata e ininterrotta”.
“Siamo nel mezzo di un processo che ci porterà presto a sdoganare il bio e renderlo ‘mainstream,’ – ha spiegato a Biofach, Pernille Bundgård, International Market Director di Organic Denmark -. È da quarant’anni che si parla di questo in Danimarca e adesso siamo sulla dirittura di arrivo”.
In Danimarca le bio ONG sono essenziali per guidare il cambiamento verso la produzione agricola 100% biologica, tuttavia bisogna ancora investire molto. Soprattutto sul canale retail, per far sì che il cambiamento avvenga veramente a 360 gradi. È necessario che sia evidenziata l’importanza del rapporto che intercorre, in un sistema di produzione biologica, tra produttori e distributori. Anche questi ultimi hanno una responsabilità nella filiera biologica e non sono semplici rivenditori; per questo è molto importante supportare anche il canale GDO nella fase di transizione anche con investimenti pubblici. Oltre al settore retail, poi, c’è tutto il mondo delle mense pubbliche. “La cosa rivoluzionaria – ha detto Bundgård – è che abbiamo trovato soluzioni al cambio climatico proprio dentro le cucine delle mense pubbliche”.
Complessivamente Organic Denmark associa 26 aziende biologiche nei confronti delle quali lo Stato si è assunto l’impegno di sostenerle per permettere loro di andare avanti.
Sul fronte della frutta e verdura fresca bio, anche di IV e V Gamma, la Danimarca, invece si apre alle importazioni. Un dato non da poco se si considera che, secondo il Ministero dell’Agricoltura danese, si tratta del mercato del biologico in proporzione più grande al mondo dal momento che, nel 2020, la quota di bio venduta a scaffale, era intorno al 13% di media sul totale degli alimenti venduti al dettagli. Se il prodotto bio più venduto sono le uova (30%), sta crescendo l’attenzione dei consumatori per la frutta e la verdura biologica.
In questo senso, il Paese è un importatore netto e la domanda dei consumatori di un’ampia gamma di prodotti biologici ha fatto sì che le importazioni danesi di prodotti bio, fra la frutta e verdura, superassero le esportazioni. L’Italia è tra gli importatori che il mercato scandinavo guarda con favore insieme a Germania e Paesi Bassi.
Mariangela Latella
maralate@gmail.com