La siccità preoccupa (e non potrebbe essere altrimenti) anche il settore della IV Gamma e in particolare i produttori di materia prima. Mercoledì 22 giugno si è svolta al MIPAAF, alla presenza del ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, del sottosegretario Gian Marco Centinaio, del Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e dei capi gabinetto dello stesso MIPAAF e del MITE, una riunione per fare il punto sull’emergenza.
Curcio ha informato, nel corso dell’incontro, che è in atto uno stretto collegamento con i presidenti delle Regioni, e che le Regioni stesse sono al lavoro sull’individuazione dei criteri (ai sensi delle normative vigenti) al fine di poter dichiarare lo “stato d’emergenza”. A seguito delle istruttorie delle Regioni, la Protezione Civile predisporrà un DPCM da trasmettere al Consiglio dei Ministri.
Per quanto concerne il settore agricolo, e sempre su proposta delle Regioni, si potrà proclamare lo “stato di eccezionale avversità atmosferica” qualora il danno provocato dalla siccità superi il 30% della produzione lorda vendibile.
Al contempo è stato deciso di istituire un coordinamento con le amministrazioni interessate (Protezione civile, MIPAAF, MITE, Affari Regionali, MIMS, MEF), per mettere in campo le competenze necessarie per affrontare la siccità su più fronti (infrastrutturale, competenze regionali, eventuali ristori).
Secondo Italmercati, la rete che unisce i Mercati all’Ingrosso, dal 15 luglio si farà fatica a trovare ortaggi nei supermercati a causa dell’attuale crisi idrica che sta mettendo in ginocchio le coltivazioni del nostro Paese. Nella Piana del Fucino è già in atto un razionamento per la gestione delle riserve idriche e non verranno irrigati i campi questo sabato e domenica.
“La mancanza di acqua ha causato una riduzione nella produzione di ortaggi del 25% rispetto al 2021, compromettendo la quantità di prodotti agroalimentari disponibili per le famiglie italiane”, commenta Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati, “A causa della crisi idrica, i prodotti ortofrutticoli stanno subendo un rincaro rispetto a 20 giorni fa, con un incremento del 60% della lattuga o dell’80% per la zucchina. A soffrire di questa situazione sono in primis i produttori e gli operatori dei Mercati che subiscono l’aumento dei prezzi delle materie prime e di acquisto del prodotto e che al contempo non possono intervenire su quello di vendita”.