L’Insalata dell’Orto: Cresciamo a doppia cifra, novità di grido per le ciotole

Cresce del 10%,  anche rispetto all’annus horribilis della IV Gamma, il 2020, L’Insalata dell’Orto, soprattutto grazie all’incremento di quota di prodotto biologico destinato all’estero, dove è sempre più richiesto e meglio remunerato rispetto alle quotazioni italiane.
Contemporaneamente, sono in fase di test due nuove referenze su cui l’azienda è ancora molto abbottonata perché rappresenteranno un’importante innovazione delle ciotole con arricchitori. Sono referenze del tutto inedite, sul cui successo l’azienda è pronta a scommettere.
“L’insalata dell’Orto – ci spiega Sara Menin, responsabile comunicazione e marketing dell’azienda di Mira, in provincia di Venezia – sta volando nonostante la difficile congiuntura di mercato. La domanda di IV Gamma è ricominciata a salire con dati importanti e noi registriamo una crescita a doppia cifra sul 2021 e siamo sopra del 10% anche rispetto all’andamento del fatturato pre-Covid”.
– Come ottenete queste performance in un periodo in cui si registra una forte compressione dei margini al produttore?
“C’è una forte domanda, per cui i volumi sono in aumento”.
– Quali sono i motivi di questa ripresa così decisa?
“Credo che l’attività di promozione effettuata per la categoria di IV Gamma in tempi di pandemia, grazie anche all’investimento in questa direzione effettuato da UNAPROA, stia raccogliendo i suoi effetti. Primo fra tutti quello di togliere il velo su queste categorie merceologiche, su cui prima incombeva il falso mito della trasformazione intesa come perdita di qualità. Oggi le insalate di IV Gamma sono riconosciute dai consumatori, e a ben ragione, come un prodotto altamente salubre che permette loro di guadagnare tempo in cucina senza sacrificare gusto e qualità. Penso che, a livello di comparto che investe e innova, ce lo meritiamo tutto questo riconoscimento”.
– Quali novità bollono in pentola nella vostra azienda?
“Stiamo testando due nuove referenze, delle ciotole arricchite e pronte per il consumo. È una linea che ancora non esiste sul mercato per questo non possiamo dire molto. Tra circa un mese saremo pronti al lancio sul mercato”.
– Quanto incide il bio sulla vostra crescita, insieme all’aumento dei volumi commercializzati?
“Noi facciamo bio solo sulle sfalciate ed è un prodotto che vendiamo all’estero per il 60%. La crescita della domanda oltre confine, per queste referenze, ci ha permesso di registrare una crescita del fatturato generato dall’export di sei punti percentuali. Entro l’estate inoltre lanceremo il nostro primo bilancio di sostenibilità: un traguardo molto importante per noi, che ha richiesto un grande impegno anche e soprattutto documentale”.
Mariangela Latella

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