Vivo SRL azienda di Cesena specializzata nella produzione di germogli e microgreen, ha lanciato a Macfrut i germogli di canapa e i germogli di ceci e piselli in salamoia.
Sono due novità che inseguono, rispettivamente, il boom della canapa, avvenuto nei mesi scorsi e la necessità di diversificare i prodotti e i canali distributivi puntando su referenze che hanno shelf-life importanti.
Ne parliamo con Andrea Farnedi, alla guida dell’azienda di famiglia.
– Quali novità avete portato a Macfrut?
“Portiamo i primi germogli di ceci e di piselli in salamoia: sono germogli di legumi in un liquido di governo composto da acqua e sale. Il vantaggio nutrizionale è altissimo dal momento che i germogli, oltre ad essere più digeribili, hanno proprietà nutrizionali trenta-quaranta volte superiori al prodotto maturo”.
“Portiamo i primi germogli di ceci e di piselli in salamoia: sono germogli di legumi in un liquido di governo composto da acqua e sale. Il vantaggio nutrizionale è altissimo dal momento che i germogli, oltre ad essere più digeribili, hanno proprietà nutrizionali trenta-quaranta volte superiori al prodotto maturo”.
– Con quale tecnica coltivate microgreen e germogli?
“Li coltiviamo in idroponica a Cesena su un impianto di 1.500 mq, dentro celle frigorifere sigillate. I germogli nascono in macchine rotative che abbiamo brevettato. I microgreen, in vertical farming, sono nichel free. In etichetta scriviamo che non sono lavati, ma di fatto la tecnica colturale li renderebbe pronti per il consumo. Su questa tecnologia siamo all’avanguardia. Abbiamo in portafoglio circa 30-40 referenze che ci permettono di generare un fatturato annuo di circa 1,5 milioni di euro, in in crescita rispetto all’anno scorso”.
“Li coltiviamo in idroponica a Cesena su un impianto di 1.500 mq, dentro celle frigorifere sigillate. I germogli nascono in macchine rotative che abbiamo brevettato. I microgreen, in vertical farming, sono nichel free. In etichetta scriviamo che non sono lavati, ma di fatto la tecnica colturale li renderebbe pronti per il consumo. Su questa tecnologia siamo all’avanguardia. Abbiamo in portafoglio circa 30-40 referenze che ci permettono di generare un fatturato annuo di circa 1,5 milioni di euro, in in crescita rispetto all’anno scorso”.
– Fate anche biologico?
“Si, produciamo sia prodotto bio che convenzionale in proporzione 50 e 50”.
“Si, produciamo sia prodotto bio che convenzionale in proporzione 50 e 50”.

“Con la pandemia il canale Horeca, cui sono prevalentemente destinati microgreen e fiori eduli, ha registrato un pesante rallentamento. Adesso vendiamo il 50% del prodotto all’Horeca e il 50% alla GDO, anche specializzata. Con i germogli di legumi in salamoia, vogliamo puntare maggiormente sulla moderna distribuzione affrancandoci dai tempi stretti di una shelf-life di 14 giorni e, contemporaneamente, offrendo un prodotto altamente innovativo e dalle prodigiose proprietà nutrizionali”.
– Come sta andando il mercato post-pandemia?
“Ci stiamo riprendendo. Nel primo trimestre abbiamo registrato gli stessi valori di fatturato del 2019. La pandemia però ci ha fatto capire che è importante diversificare ulteriormente la clientela. Con i germogli di legumi, che sono trasformati, possiamo uscire dalla dicotomia ‘Horeca-Gdo’ per diversificare la distribuzione introducendo anche il canale dell’ecommerce”.
“Ci stiamo riprendendo. Nel primo trimestre abbiamo registrato gli stessi valori di fatturato del 2019. La pandemia però ci ha fatto capire che è importante diversificare ulteriormente la clientela. Con i germogli di legumi, che sono trasformati, possiamo uscire dalla dicotomia ‘Horeca-Gdo’ per diversificare la distribuzione introducendo anche il canale dell’ecommerce”.
– Quali vostri prodotti si trovano sugli saffali della Gdo?
“I 5-6 germogli più alto vendenti, soia, erba medica, ravanelli, piselli e due mix uno di Omega3 e uno antiossidante che si possono mangiare sia crudi che cotti”.
“I 5-6 germogli più alto vendenti, soia, erba medica, ravanelli, piselli e due mix uno di Omega3 e uno antiossidante che si possono mangiare sia crudi che cotti”.
– Qual è stato l’impatto dell’impennata dei costi delle materie prime sulla vostra attività?
“Se dovessimo trasferire sul consumatore l’aumento dei costi andremmo fuori mercato dato che le vaschette sono triplicate, i film e i trasporti sono raddoppiati. Se adesso le nostre referenze hanno un prezzo consigliato di 2,50 euro, con la traslazione al consumo di tutti i maggiori costi, il prezzo lieviterebbe oltre misura”.
“Se dovessimo trasferire sul consumatore l’aumento dei costi andremmo fuori mercato dato che le vaschette sono triplicate, i film e i trasporti sono raddoppiati. Se adesso le nostre referenze hanno un prezzo consigliato di 2,50 euro, con la traslazione al consumo di tutti i maggiori costi, il prezzo lieviterebbe oltre misura”.
Mariangela Latella