Uno spaccato delle più avanzate tecnologie disponibili con lo sguardo rivolto verso il futuro. Questa la formula scelta da RINOVA, in collaborazione con Cesena Fiera, nel padiglione dinamico Smart Agriculture che sarà protagonista a Macfrut 2022 (Rimini Expo Center 4-6 maggio). Con la volontà di ricercare il legame tra innovazione, sostenibilità ambientale ed economica delle produzioni ortofrutticole, sono state selezionate aziende e start up italiane ed europee, capaci di operare in tre ambiti tecnologici: sensori, droni, robot.
Sensori. Negli ultimi anni la sensoristica per l’agricoltura ha subìto una rapida evoluzione, inizialmente rappresentata dalle centraline meteo, a cui si sono affiancati sonde per il suolo, trappole automatiche, sensori e biosensori che rilevano direttamente le condizioni della singola pianta. Nell’immediato futuro tali strumenti assumeranno un ruolo sempre più centrale nel perseguimento degli obiettivi di riduzione dei prodotti chimici indicati dalle recenti politiche europee. Winet SRL, azienda cesenate che da anni lavora a fianco delle aziende agricole emiliano-romagnole e non solo, è una delle realtà nazionali al centro di questo rinnovamento, ed esporrà le sue ultime tecnologie per la rilevazione dello stato dei frutti sulla pianta, sviluppate in collaborazione con l’Università di Bologna.
Droni. La tecnologia sta portando i droni ad essere sempre più i sensori mobili del futuro, capaci di portare la sensibilità degli strumenti di monitoraggio dalla scala dell’appezzamento a quella della singola pianta, arrivando laddove il satellite non riesce a fornire una visione sufficientemente accurata, ma anche facilitare l’ispezione delle colture da parte dell’uomo grazie alla realtà virtuale o aumentata, specialmente nel campo della difesa fitosanitaria. Molte realtà aziendali per la fornitura di servizi via droni sono sorte in Italia negli ultimi anni, spesso gettando il cuore oltre l’ostacolo di una normativa parziale o non aggiornata.
Robot. Attualmente, il mercato comincia ad offrire importanti applicazioni robotizzate per il diserbo, la semina e le lavorazioni del terreno. La tecnologia inoltre si sta spingendo, sebbene ancora a livello prototipale, verso la raccolta di colture che la meccanizzazione agricola non ha potuto automatizzare, aprendo il mondo del fresco alla raccolta meccanica, fino a poco tempo fa prerogativa delle colture da industria. Comincia ad assumere un ruolo sempre più rilevante in questo settore l’alimentazione energetica dei robot, dato il caro energia ed il crescente costo dei carburanti; i robot agricoli autonomi, capaci di lavorare lentamente ma costantemente a differenza delle operazioni guidate dall’uomo, rappresentano un’importante apertura verso l’elettrificazione del settore agricolo con particolare riferimento all’energia solare. Consorzi Agrari d’Italia è stata una realtà lungimirante sotto questo punto di vista, avendo deciso di avvalersi già da tempo del robot elettrico DINO, sviluppato dalla francese Naio Technologies per il diserbo meccanico delle colture orticole.