Nei primi nove mesi del 2021 la IV Gamma è cresciuta del 6,4% rispetto all’angolo periodo del 2020, quando aveva perso il 5,3% nel confronto con il periodo gennaio-settembre 2019: è quanto emerge dalle rilevazioni Ismea sul mercato italiano.
Il comparto degli ortaggi, viceversa, dopo la crescita delle vendite in valore del 9,1% del 2020 arretra dello 0,7% complice la flessione della spesa per i trasformati (-2,7%), che pesano sul comparto per il 39%; i soli ortaggi freschi progrediscono dello 0,7%, con un dato decisamente inferiore al +11,5% dell’anno precedente. Performance particolarmente negativa per le patate le quali, dopo il boom di due anni fa (+13%), hanno ceduto, nei primi mesi del 2021, l’11%.
In flessione anche gli ortaggi surgelati (-1.4%), reduci a loro volta da un primo trimestre 2020 maiuscolo concluso con un perentorio +9,4%.
Nel carrello della spesa, rileva Ismea, la presenza della frutta resta abitudine consolidata. Confermano la loro dinamica positiva le specie ritenute più salutari: avocado (+39%), mirtilli (+34%) e mandorle (+15%). Resta vivo l’interesse per la frutta secca in guscio, che rappresenta il 12% del comparto in valore. In flessione invece l’interesse per la frutta trasformata (-4,6%) con le conserve e i succhi di frutta che perdono un ulteriore 0,7%, rispetto all’annata precedente già negativa (-2,8%).
In generale, dopo il +7,4% messo a segno nel 2020, anche nel primi nove mesi 2021 la spesa per consumi alimentari si mantiene su livelli elevati, con un aumento dello 0,7% e uno scontrino medio più corposo del 7,7% rispetto all’analogo periodo di un’annata regolare come quella del 2019. L’incremento di spesa del 2021 è dunque da ascriversi anche a un generalizzato aumento dei prezzi medi di acquisto, riscontrato in quasi tutti i comparti.
Tra le macro-tendenze rilevate da Ismea, la minore attenzione nei confronti del prodotto confezionato (+0,6%) rispetto a quello sfuso (+1,3%). (m.a.)
