La Commissione Europea ha fissato in agosto nuovi livelli massimi di piombo e cadmio in una serie di prodotti alimentari per proteggere la salute pubblica. Le nuove misure sono entrate in vigore a partire dal 30 agosto e riguardano nuovi limiti di piombo e, dal 31 agosto, anche quelli di cadmio presenti nell’ortofrutta, incluse le insalate in busta, la carne e gli integratori.
Si tratta di una normativa importante per il settore della IV Gamma. Una ricerca della rivista ‘Il Salvagente’ del 2019 ha identificato il cadmio come il contaminante più ricorrente nelle 10 insalate in busta sottoposte al test e la cui presenza, spesso, superava i limiti consentiti già dalla vecchia legislazione. La IARC, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, lo ha classificato nel gruppo 1 come cancerogeno certo per l’uomo.
L’obiettivo della Commissione UE è quello di ridurre ulteriormente la presenza di contaminanti di metalli pesanti negli alimenti. “È un ulteriore passo avanti – ha detto Stella Kyriakides, Commissario europeo per la Salute e la Sicurezza Alimentare – nel rafforzamento degli standard di sicurezza alimentare dell’Unione e nella fornitura di cibo più sicuro, più sano e più sostenibile per i cittadini”.
La nuova normativa europea prevede un periodo di transizione per i prodotti alimentari immessi sul mercato che superano i limiti prima dell’adozione delle nuove regole che possono continuare ad essere venduti fino al 28 febbraio 2022. I principali responsabili della presenza dei metalli pesanti nel suolo e nell’ambiente di coltivazione sono i fertilizzanti fosfatici. Il cadmio, ad esempio, presente nel terreno è anche contenuto nei concimi a base di fosfati minerali, e, accumulandosi nei terreni, entra nella catena alimentare. Ogni anno l’Europa importa più di 6 milioni di tonnellate di fosfato di roccia per soddisfare le richieste dell’industria agrochimica.
Cadmio. In base al vecchio Regolamento CE 488/2014, la normativa precedente, il cadmio nella lattuga non poteva superare gli 0,20 milligrammi per chilogrammo, ma oggi questo limite è stato dimezzato dal Regolamento UE 2021/1323. In particolare, riguardo al cadmio, i nuovi limiti per alcuni prodotti ortofrutticoli freschi tra quelli elencati nel regolamento, riguardano:
– agrumi, pomacee, drupacee, olive da tavola, kiwi, banane, manghi, papaie e ananas, 0,020 mg/kg;
– berries eccetto lamponi, 0,030 mg/kg;
– lamponi 0,040 mg/kg;
– per gli altri tipi di frutta, 0,50 mg/kg;
– ravanelli 0,020 mg/kg;
– prezzemolo a grossa radice e rape 0,050 mg/kg;
– bietole 0,060 mg/kg; Sedano rapa 0,15 mg/kg;
– ortaggi a frutto, eccetto le melanzane 0,020 mg/kg;
– melanzane 0,030 mg/kg;
– cavoli, diversi dai cavoli a foglia, 0,040 mg/kg;
– cavoli a foglia 0,10 mg/kg;
– foglie di spinaci e simili, plantule di senape ed erbe fresche 0,20 mg/kg;
– altri ortaggi a foglia, 0,10 mg/kg;
– legumi (27) 0,020 mg/kg;
– porri 0,040 mg/kg;
– sedani 0,10 mg/kg;
– funghi coltivati, 0,050 mg/kg;
– lentinula edodes (Shiitake) e Pleurotus ostreatus (orecchioni) 0,15 mg/kg;
– funghi selvatici 0,50 mg/kg;
– legumi secchi, eccetto le proteine derivate da legumi secchi 0,040 mg/kg;
– proteine derivate da legumi secchi 0,10 mg/kg.
Piombo. I cereali, gli ortaggi come le verdure a foglia e le patate, e l’acqua del rubinetto sono i più importanti contribuenti, per contro, all’esposizione alimentare al piombo in Europa che può causare neurotossicità per lo sviluppo nei bambini piccoli e problemi cardiovascolari negli adulti.
Dopo i risultati di un rapporto del Comitato congiunto di esperti FAO/OMS sugli additivi e i contaminanti alimentari del 2010, la Commissione del Codex Alimentarius ha iniziato ad abbassare i livelli massimi di piombo in diversi prodotti fino ad arrivare al Regolamento (UE) 2021/1317 della Commissione, del 9 agosto 2021, che modifica il regolamento (CE) n. 1881/2006 che riduce ulteriormente i limiti di presenza di piombo in alcuni prodotti alimentari. In particolare:
– cereali e leguminose 0,20 mg/kg;
– ortaggi a radice e a tubero (esclusi salsefrica, zenzero fresco e curcuma fresca), ortaggi a bulbo, cavoli a infiorescenza, cavoli a testa, cavoli rapa, legumi e ortaggi a stelo, 0,10 mg/kg;
– cavoli a foglia, salsefrica, i funghi Agaricus bisporus (prataioli), Pleurotus ostreatus (orecchioni) e Lentinula edodes (shitake) e gli ortaggi a foglia (escluse le erbe fresche), 0,30 mg/kg;
– funghi selvatici, curcuma fresca e zenzero fresco, 0,80 mg/kg;
– frutta, esclusi mirtilli rossi, ribes a grappoli, bacche di sambuco e frutti del corbezzolo, 0,10 mg/kg;
– mirtilli rossi, ribes a grappoli, bacche di sambuco e frutti del corbezzolo, 0,20 mg/kg;
– succhi di frutta, succhi di frutta concentrati ricostituiti e nettari di frutta esclusivamente da bacche e da altri piccoli frutti, 0,05 mg/kg;
– succhi di frutta, succhi di frutta concentrati ricostituiti e nettari di frutta da frutti diversi dalle bacche e da altri piccoli frutti 0,03 mg/kg.
Mariangela Latella