Frutta di IV Gamma: aziende in sofferenza, i nodi vengono al pettine

Segnali di difficoltà arrivano dal settore della IV Gamma di frutta. “La competizione è aspra – ci ha riferito un esperto – e ancor di più per il settore della frutta di IV Gamma dove si sono inseriti grandi player come Del Monte e Orsero, che per la GDO esprimono bene, in quanto brand affermati, quel bisogno di rassicurazione che ha il consumatore nell’epoca del cosiddetto New Normal. Orsero, peraltro ha anche diversificato tantissimo. Sono imprese grandi che possono garantire forniture tutto l’anno su tutto il territorio nazionale e che hanno una struttura commerciale molto operativa”.
La domanda di frutta sta volando in questi giorni di luglio, grazie soprattutto alle elevate temperature che invogliano i consumi. E si parla di ripresa, anche se un po’ più timida, anche nel reparto di IV Gamma. Ma la remunerazioni ai produttori rimangono, come anche per le insalate in busta, basse. C’è chi riferisce di proposte sottocosto, che sono illegali, fino al 20% sotto il punto di pareggio.
“Il settore della frutta di IV Gamma – fa sapere a Fresh Cut News una fonte accreditata – è sempre stato promettente nonostante lo stop contingente dato dal Covid. Adesso che sta ricominciando a correre, assistiamo ad una crescente presenza della private label in questa categoria di prodotto. Ma, attenzione, offerte troppo basse ai produttori rischiano di portare la IV Gamma di frutta a fare passi indietro perché chi le accetta, dovrà comunque rientrare dai costi e potrà farlo lavorando sui propri margini interni. Vale a dire la scelta della materia prima ovvero la contrattualizzazione della manodopera, sempre più difficile da trovare a causa anche del reddito di cittadinanza. Così si rischia di tornare indietro su un segmento di vendita che era molto promettente e vanificarne lo sviluppo”.
Per Germano Fabiani, responsabile reparto frutta di Coop Italia, le cose stanno così: “È possibile che nei prossimi mesi, a seguito della situazione difficile del settore causata dal Covid, si verifichi una sorta di selezione naturale sul mercato. Resteranno in piedi le aziende più solide, quelle che hanno buone economie di scala anche in termini di produttività, o che hanno spinto sull’innovazione e si sono rese più indipendenti dalla presenza della manodopera. Ma bisogna sfatare una leggenda metropolitana. Noi, come esponenti della GDO, non abbiamo strumenti per indovinare il costo del processo produttivo che è molto complesso da stimare. Al massimo possiamo intervenire sulla ricettazione. In genere lavoriamo sui preventivi  delle aziende fornitrici presentati in fase di istruttoria. C’è da aggiungere che negli ultimi quattro-cinque anni, sono state molte le imprese che sono entrate nel settore della IV Gamma di frutta e adesso, in questi tempi difficili,  tutti i nodi stanno venendo al pettine”.
Tra questi, ad esempio, la scelta del packaging giusto oppure il fatto di avere almeno due stabilimenti produttivi, uno al Nord ed uno al Sud, di modo da coprire tutto il Paese con un’offerta di frutta fresca e diversificata per 12 mesi l’anno.
Resta il fatto che in questi giorni di calura, un bicchiere di frutta di IV Gamma è un toccasana per il consumatore: il problema è essere al posto giusto al momento giusto con il prodotto giusto. E solo le aziende più strutturate ci riescono.
Mariangela Latella

 

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