Segnali dal Medioriente sugli estratti di frutta di V Gamma. In realtà non si tratta di novità ma di un prodotto che ha una tradizione ultracentenaria, e che però potrebbe fare capolino al di fuori del suo territorio di produzione e consumo dove è molto conosciuto. Si chiama Qamar-al-Din ed è una bevanda siriana tradizionale, a base di pasta di albicocche secche il cui processo produttivo inizia ogni anno a giugno dopo la raccolta dei frutti.
Qamar al-Din ha una storia appunto centenaria, un alto valore nutritivo e salutistico ed è molto gustoso. In Siria è molto popolare perché, come bevanda, viene usata per rompere il digiuno, al tramonto, nel mese di Ramadan. Per alcuni, il nome deriva dal suo inventore. Per altri, dal fatto che la stagione delle albicocche coincise, all’epoca della sua ideazione, con l’avvistamento della luna nuova che segnava l’inizio del Ramadan di quell’anno. La sua storia è cominciata all’inizio del ‘900 nella regione di Al-Shām, istituita dal leader nazionalista arabo Faysal che proclamò un Regno Arabo di Siria (Al-Shām, appunto) comprendente gli attuali stati di Siria, Libano, Palestina, Israele e Giordania.
Tutt’oggi Qamar al-Din, è regolarmente consumata come bevanda e talvolta come dessert, ed è ormai un prodotto tradizionale anche in altri Paesi mediorientali. L’originale Qamar al-Din è prodotto a Damasco e nelle sue campagne, dove viene coltivata una varietà di albicocca tipica della regione che è particolarmente adatta alla lavorazione del succo.
Le albicocche, una volta conferite allo stabilimento di produzione, vengono lavate, suddivise per peso specifico, sterilizzate e poi trasferite nella stanza di disidratazione dove rimangono per oltre 24 ore. I semi vengono rimossi, essiccati e polverizzati per separare il nocciolo dalla parte dura del guscio poiché i noccioli vengono esportati e destinati alla realizzazione di vari prodotti. Le nespole lavorate vengono poi poggiate su superfici piane ed essiccate ancora al sole per alcuni giorni, dopodiché vengono avvolte nella plastica e conservate in magazzini a raffreddare. La fase successiva è quella del taglio; il prodotto viene quindi strofinato con olio d’oliva prima di essere confezionato in pasta di nespole da diluire in succo.
Mariangela Latella