Insalate arricchite, zuppe, ready meals e succhi di ultima generazione come smoothies e centrifugati, sono i driver di crescita degli scaffali di IV e V Gamma del reparto F&V fresca di Carrefour Italia. Driver che, secondo Massimo Silvestrini, responsabile acquisti ortofrutta di Carrefour Italia, potrebbe fare lievitare il peso di queste categorie merceologiche sui reparti ortofrutta.
– Dott. Silvestrini, c’è chi sostiene che i prodotti ready-to-eat potrebbero occupare una posizione predominante nei reparti ortofrutta per effetto dei nuovi comportamenti dei clienti. E’ d’accordo?
“Il cliente – risponde Silvestrini in esclusiva per Fresh Cut News – per sua natura è poliedrico, con esigenze diversificate, ma la prima gamma rimarrà ancora l’esigenza primaria. Tuttavia non mi stupirei se il ready to eat arrivasse ad incidere in maniera così importante sulle vendite di ortofrutta. Il fenomeno del ready-to-eat che è già esploso da cinque o sei anni e va sempre più diffondendosi. Soprattutto perché risponde a esigenze di consumo specifiche, alle nuove abitudini alimentari, alla ricerca di prodotti salutari e al tempo sempre minore che il consumatore ha per cucinare. Questo target è disposto a pagare i prodotti ad alto contenuto di servizio pronti all’uso molto di più rispetto allo sfuso”.
– Quali sono le strategie di Carrefour Italia per cavalcare questa crescita ed intercettare le esigenze dei consumatori?
“Stiamo continuamente cercando di cogliere i messaggi del cliente attraverso indagini di mercato proprio per riuscire a rispondere alle diverse esigenze di occasioni di acquisto. Nella seconda metà del 2019, usciremo con nuove ricette per una linea di zuppe pronte che sarà venduta a marchio Carrefour. Abbiamo iniziato a testare le prime referenze da tre anni e hanno dato risultati molto interessanti. Come pure performance interessanti sono date dalle insalate arricchite, ormai veri e propri sostituti del pasto corredati di condimenti e ricettazioni sfiziose, o dall’ultima generazione di succhi con estrazione a freddo, o centrifugati di frutta e verdure. Questi segmenti sono molto più dinamici rispetto alle insalate mono-gusto tradizionali in busta o anche ai mix, siano essi di varietà cosiddette ‘tenere’ come songino o rucola o ‘adulte’ come lattughe, radicchio, indivie eccetera”.
– Quanto influisce la competizione dei soft discount su questo trend?
“Il mondo dei soft discount ha adattato il proprio assortimento alle nuove aspettative del consumatore italiano inserendo presidi di ortofrutta, pane fresco e di carne. Alcuni stanno lavorando anche sul reparto pescheria. Inevitabile il loro approccio anche a questa fascia di prodotto che oggi incide sul totale dell’assortimento F&V in una percentuale che va dal 15 al 30%. Più il retailer è evoluto e più questa quota si avvicina al 30%, come nel caso di Carrefour”.
– In che modo Carrefour Italia fronteggia questa competizione?
“All’inizio abbiamo dato una risposta molto semplice lanciando, circa sette anni fa, una linea a marca di fantasia di prodotti mono-gusto ad un euro a confezione, facendo leva sul prezzo e sul posizionamento. Il feedback è stato immediato perché sono arrivati a rappresentare un percentuale significativa della IV Gamma. Questo ci ha dimostrato che il cliente aveva un’aspettativa anche verso un presidio entry level. Adesso stiamo invece lavorando sulla marca privata Carrefour e Carrefour Bio”.
– In che modo?
“Per i prodotti più altovendenti, la private label occupa la maggior parte dello scaffale. Mentre, attraverso le innovazioni di prodotto offerte dai marchi del produttore, abbiamo la possibilità di testare le risposte del mercato e successivamente valutare se introdurle nel nostro assortimento di marca privata di modo che sui prodotti maturi la private label abbia un ruolo predominante”.
Mariangela Latella