Il mensile Il Salvagente nel numero di aprile svolge un’ampia e, ad una valutazione superficiale, documentata inchiesta sulla IV Gamma a firma di Enrico Cinotti.
Il Salvagente ha portato in laboratorio 10 lattughini di IV Gamma e ha trovato che buono è lo stato igienico ma alcuni campioni, pur entro i limiti di legge, avrebbero residui di trattamenti fitosanitari. Scrive tra l’altro Cinotti: “Tutti i prodotti rientrano nei limiti di legge e offrono un buon livello di sicurezza: assenti listeria, salmonella ed Escherichia coli, batteri capaci di causare infezioni anche gravi. Molto più ‘mosso’ il quadro tratteggiato dai risultati dell’analisi multiresiduale: solo due lattughini – Bonduelle ed Ecor – risultano completamente puliti, mentre la presenza di residui di trattamenti fitosanitari arriva a far contare anche quattro molecole diverse nella stessa busta come succede nel caso di Eurospin e Carrefour. Il fatto che ogni singolo principio attivo rientri nei parametri di legge, non può a nostro giudizio tranquillizzare: il problema è nell’additività degli effetti che, se ancora non è stato quantificato, verrà presto affrontato dalla stessa EFSA (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, n.d.r.)”.
Cinotti aggiunge: “Da un rischio potenziale, passiamo a uno certo, quello del cadmio, un metallo pesante classificato nel gruppo 1 tra le sostanze giudicate cancerogene… Due campioni hanno fatto registrare concentrazioni vicine al limite di legge”. Ma poi precisa: “La possibilità di scegliere comunque resta ampia e, come dimostrano i risultati del nostro confronto, resta alta anche la probabilità di acquistare una busta senza brutte sorprese all’interno. In nessuna insalata abbiamo rilevato i famigerati nitriti, accusati di poter svolgere un’azione cancerogena una volta ingeriti. I nitrati invece sono presenti ma sempre al di sotto della dose massima (5.000 mg/kg) prevista dal regolamento UE 1258/2011”.
Il test di Il Salvagente è stato vinto da Bounduelle. Stefania Grazianetti, direttore Qualità di Bonduelle Italia ha così commentato: “Tra il prodotto convenzionale e il biologico puro c’è lo spazio per una terza strategia, un’agricoltura integrata come quella che pratichiamo noi che, adottando tecniche alternative, riesce a ridurre i trattamenti di fitofarmaci fino ad azzerarli. Come confermano anche le vostre analisi”.