Tra due anni Conad inaugurerà i primi store ad alto contenuto di servizio con un reparto gastronomia in cui i clienti potranno scegliere i propri mix di insalata, farsi scaldare le zuppe pronte o integrarle con altri prodotti freschi. Ne riferisce in esclusiva a Fresh Cut News il neo-direttore generale Francesco Avanzini, in un’intervista di ampio respiro dedicata alla sua visione del reparto IV Gamma.
– Direttore, che progetti ha in mente?
“Stiamo testando da qualche tempo in un punto vendita di Pescara alcune soluzioni di corner-gastronomia o, se preferisce, di ‘bistrot del benessere’ in cui cerchiamo di integrare le varie tipologie di vendita dell’ortofrutta. Quella assistita è abbinata a modelli di auto-composizione del paniere di IV Gamma fino all’integrazione di altri servizi in negozio che aumentano il fattore convenience delle referenze ready-to-eat e ready-to-go”.
– Qual è l’obiettivo?
“Aumentare ulteriormente il contenuto di servizio di questa offerta di modo da renderla maggiormente fruibile da parte dei consumatori. Se il test funziona, pensiamo di riprodurre questa soluzione anche nei nostri punti vendita con superfici grandi. Nel 2019, dopo questo primo test di mercato, inizieremo a buttare giù i primi progetti e dal 2020 potremmo già inaugurare i primi store”.
– Saranno simili ai supermercati con bistrot integrato che si vedono sempre più nel Nord-Europa?
“Più che ad un bistrot integrato penso ad un angolo gastronomia o alla vendita assistita o anche senza assistenza, dove l’acquirente di IV e V Gamma avrà la possibilità di auto-comporre nel punto vendita il proprio menù o, ad esempio, chiedere all’addetto di riscaldare la zuppa pronta, di integrarla con prodotto fresco come ortofrutta o anche carne o pesce oppure, eventualmente, offrendo un servizio di self-service magari con l’uso di un fornetto apposito ad uso del cliente”.
– Sarebbe un impegno importante sulla IV Gamma…
“Il settore è importante per Conad. Rappresenta circa un quarto delle vendite dell’ortofrutta fresca del Gruppo. Il 60% di questa fetta di mercato, peraltro, è occupato dalla private label. Ma tra i progetti nel settore c’è anche quello di segmentare l’offerta e recuperare sia in qualità che in profondità dell’assortimento dando maggiore spazio anche ai brand del produttore evitando sovrapposizioni”.
– Il maltempo delle scorse settimane ha messo in ginocchio alcuni centri nevralgici della produzione di IV Gamma. Avete avuto ripercussioni nelle forniture?
“No, per fortuna, nessuna ripercussione, altrimenti saremmo andati in crisi sulle referenze alto-vendenti come la rucola, ad esempio. Per altro per policy aziendale i nostri fornitori devono essere certificati e rispondere a determinati requisiti. Non possiamo switchare la fornitura facilmente a meno che non si tratti di un altro fornitore parimenti certificato e in linea con i nostri standard. Tuttavia nell’ottica di dare profondità e differenziare l’offerta, possiamo rivolgerci a produttori spot nel caso arricchiscano l’offerta di IV Gamma con prodotti tipici locali non altrimenti reperibili nei canali di fornitura tradizionale oppure delle referenze originali che mancano nell’assortimento. In questo senso si può dire che abbiamo una linea di prodotti, anche a marca del produttore, a km zero”.
Mariangela Latella