Con un giro d’affari nel 2017 intorno ai 35 milioni di euro, negli ultimi anni il comparto delle sementi per la IV Gamma è cresciuto a ritmi compresi tra il 5 e il 10%, trainato da una domanda B2B sempre più specializzata ed esigente, poiché a sua volta operante in un mercato maturo ad elevatissimo tasso di competitività.
Uno scenario a dir poco stimolante per i player di questo anello iniziale della filiera, che alzano l’asticella proponendo prodotti non solo ‘tecnicamente’ ineccepibili ma sempre più performanti anche dal punto di vista organolettico. È il caso di Enza Zaden, società di selezione varietale leader a livello globale. La sede centrale si trova ad Enkhuizen, in Olanda; tra le 43 filiali dislocate in ben 25 Paesi al mondo c’è anche quella di Tarquinia (Viterbo). Per approfondire meglio questo affascinate segmento della filiera, Fresh Cut News ha intervistato Gianluca Cocci, Sales Manager Italia per la IV Gamma.
– Dal vostro osservatorio quali sono le tendenze emergenti nel settore della IV Gamma?
“Dalla nostra esperienza notiamo una piccola flessione in termini di quantità delle varietà adulte come la Riccia, la Scarola e il Pan di zucchero. Non credo che tale trend sia influenzato da una flessione dei consumi; penso invece che sia dovuto ad un aumento delle rese in campo derivato da un buon progresso della ricerca di Enza Zaden, sempre più concentrata su varietà resistenti alle malattie, e alla crescente specializzazione dei produttori. D’altra parte stiamo osservando un aumento dei consumi di ‘insalatine’ (baby leaf, rucola, etc.); in questo caso riconducibile all’aumento dei consumi”.
– Tali tendenze come si riflettono in termini di domanda?
“Le richieste che ci arrivano dal mercato sono sostanzialmente di due differenti tipologie: quelle dei produttori, per lo più tecniche, che prediligono una migliore resistenza alle malattie, un maggior peso alla raccolta oltre ad una germinabilità ottimale, e quelle dei packer che invece cercano varietà dalla buona shelf life e con una forte resistenza post confezionamento. Sicuramente, in entrambi i casi è richiesto un prodotto privo di fitopatie, qualitativamente ineccepibile” .
– Come cercate di soddisfare tale domanda?
“La nostra presenza capillare sul territorio è fondamentale per avere il ‘polso della situazione’. La collaborazione con i produttori e le maggiori industrie di confezionamento è molto stretta proprio perché vogliamo dare un’impronta chiara al nostro lavoro: non siamo solo fornitori, piuttosto ci riteniamo collaboratori primari di tutti gli attori della filiera. Il nostro scopo è offrire varietà sempre più performanti per dare valore aggiunto al lavoro svolto in campo e in fase di confezionamento. Questo può avvenire solo con la presenza sul territorio per recepire le richieste dei nostri clienti e per interagire di conseguenza con la ricerca”.
– Quali sono i prodotti in assortimento su cui state puntando?
“Come sales manager del Fresh Cut posso affermare con sicurezza che in questo comparto la sensibilità alla shelf life è molto forte, trattandosi di ‘insalatine’ più soggette a deterioramento dopo il confezionamento. Per questo motivo stiamo proponendo prodotti che garantiscano una conservabilità ottimale: di recente abbiamo inserito una nuova valeriana estiva, Bonvita, che si distingue proprio per l’eccezionale shelf life rispetto alle altre e Batdark, un lattughino verde che si è rivelato di altissima qualità per le esportazioni grazie alla resistenza alle ossidazioni. Inoltre, per la rucola stiamo lavorando sul fusarium, riguardo agli spinaci stiamo aspettando materiale adatto al mercato italiano, mentre per il basilico abbiamo inserito Eleonora con un’ottima tolleranza alla peronospora che ha avuto sorprendenti risultati nella zona di Albenga”.
– Quali invece le novità su cui state lavorando?
“L’obiettivo è quello di dare massimo valore aggiunto alle nostre sementi in termini di resistenza, germinabilità e shelf life, ma la nostra ricerca non vuole fermarsi qui: stiamo approfondendo standard per valutare il gusto delle varietà che immettiamo sul mercato. Sebbene infatti le caratteristiche tecniche siano fondamentali, anche quelle organolettiche sono di primaria importanza, essendo l’Italia un Paese dal gusto culinario spiccato e definito. Vogliamo adottare un approccio a 360° sul prodotto, che parta dai produttori e passi per i confezionatori, ma che abbia anche un buon riscontro sui consumatori finali. L’obiettivo è offrire prodotti resistenti che mirino a ridurre l’utilizzo di interventi chimici, quindi più sani dal punto di vista fitosanitario, e gustosi al palato con un plus dal punto di vista organolettico”.
Chiara Brandi
(Le informazioni varietali fornite da o per conto di Enza Zaden sono soggette a ‘disclaimer’ disponibile sul sito di Enza Zaden nella sezione Prodotti & Servizi)