“Il potenziale in Italia è enorme, siamo appena agli inizi”. Lo afferma Luca Ascari, direttore vendite della ABL SpA di Cavezzo, riferendosi al mercato della frutta tagliata.
ABL realizza macchine pelatrici, tagliatrici, spicchiatrici e denocciolatrici di frutta e per quanto sia italiana e fondata nel 1978 fino ad oggi ha trovato la sua fortuna all’estero, dove esporta ogni anno mediamente oltre il 95% delle sue tecnologie, con una quota importante negli Stati Uniti, il mercato numero uno al mondo per la frutta di IV Gamma.
E proprio dagli Stati Uniti, infatti, è cominciata l’avventura di questa azienda modenese. Il fondatore, Carlo Ascari, negli Anni Sessanta era un tecnico della Atlas Pacific di Pueblo (Colorado), che allora si divideva con un’altra azienda americana, la FMC Corp., il mercato delle tecnologie per la trasformazione della frutta in tutto il mondo. Allora non si parlava ancora di fresh cut ma di canning, l’attività di lavorazione della frutta in scatola, come le pesche sciroppate.
Ascari lavora per l’ufficio di Milano della Atlas Pacific per l’assistenza ai clienti italiani, diventa un profondo conoscitore delle tecnologie e ci aggiunge una grande creatività e intraprendenza.
ABL nasce così nel 1978 ma si occuperà di tecnologie per la lavorazione della frutta tra il 1982 e il 1983, con le prime denocciolatrici per pesche, e da allora ‘sfornerà’ decine di brevetti ad un ritmo di 3-4 ogni anno. Dalle denocciolatrici per le pesche alle macchine per pelare le mele e poi per la lavorazione delle pere, ABL passa alla realizzazione di nuove tecnologie per la lavorazione di ananas, meloni, mango, kiwi, arance, angurie, noci di cocco, non senza aggiornare i macchinari per la frutta più tradizionale, aggiungendo ad esempio alle macchine che pelano le mele quelle che le lavorano a spicchi. Dell’altissima specializzazione di ABL si sono accorti colossi come McDonald’s, Del Monte, Taylor Farms, e tanti altri, che utilizzano con successo le sue tecnologie.
Carlo Ascari è stato affiancato nel frattempo dai figli Luca, direttore vendite appunto, che negli US siede nel board of directors della United Fruit Produce Association, e Daniela, che si occupa di organizzazione generale coordinando il back office.
“Negli Stati Uniti – spiegano Daniela e Luca – la frutta fresh cut vive da anni una stagione magica, con crescite dei consumi del 25% e più anno su anno. La lavorazione viene fatta anche direttamente dai retailer con abbattimento dei costi e degli imballaggi. Il consumatore gode così di un prodotto facile da mangiare, di qualità alta e ad un prezzo corretto. In Europa il potenziale di sviluppo è notevolissimo, con punte avanzate in Olanda, Francia, Belgio, Germania e altrove, ma la strada da fare è ancora lunga, soprattutto in Italia”.
ABL ha agenti in Corea, Francia, Giappone e Polonia; dal 2015 è presente con una filiale commerciale negli US, in Florida, a Coral Springs. Dalla sede di Cavezzo vende nel resto del mondo. Lo sviluppo di questa azienda è ancora più sorprendente se si considera che la sede centrale di Cavezzo è stata distrutta dal terremoto che ha colpito l’Emilia il 29 maggio 2012 e che ha avuto il suo epicentro a pochi chilometri dalla sede. Un miracolo italiano, si potrebbe dire.
Antonio Felice
Nella foto di apertura: Luca Ascari, direttore vendite ABL Spa