È caccia al processo di sanificazione ottimale nelle fasi di lavorazione dei prodotti fresh-cut. Rago Group, azienda leader nella produzione e nella commercializzazione di prodotti di IV Gamma con base operativa nella Piana del Sele, sta sviluppando, entro l’anno, un prototipo di macchina asciugatrice innovativa che sfrutta il rilascio controllato di scariche elettriche per arrivare ad eliminare i micro-organismi presenti nelle verdure nella fase di pre-confezionamento.
Secondo una ricerca del Global Microbial Census, esistono 40mila specie di batteri su un totale di oltre un miliardo di microrganismi. I patogeni umani sono circa 1.400 e di questi, appena 12 sono considerati particolarmente dannosi per la salute umana.
La proporzione limitata restringe il campo di intervento per il controllo microbiologico nel settore della IV Gamma, tuttavia non esiste attualmente un piano di sicurezza unico e disciplinato che offra dei parametri di validazione univoci.
Le normative esistenti al riguardo in Europa, forniscono delle linee guida di massima sulla sanificazione nelle varie fasi del processo, ad esempio, oppure stabiliscono un range ottimale per la temperatura di conservazione delle insalate in busta. Di fatto però il controllo aziendale è basato su audit interni e studi di settore pubblicati dai vari centri di ricerca.
Per puntare ad ottimizzare il processo di sanificazione, i laboratori interni di Rago Group stanno sviluppando un prototipo di macchina asciugatrice che, attraverso il rilascio di scariche elettriche, sia in grado di eliminare la presenza di microrganismi ancora presenti nella verdura lavata.
“I test a cui stiamo lavorando – ha spiegato a Fresh Cut News il presidente Rosario Rago – prevedono trattamenti diversi a seconda che si tratti di baby leaf o di insalate adulte. In pratica abbiamo applicato ad una macchina asciugatrice una tecnologia che permette il rilascio controllato di scariche elettriche che propagandosi nell’acqua eliminano i microrganismi. Il voltaggio delle scariche varia in base al prodotto ma non abbiamo ancora definito una tabella operativa che avremo alla fine dei test. Abbiamo iniziato questa ricerca all’inizio dell’anno e contiamo, se otterremo i risultati attesi, di arrivare al brevetto entro la fine del 2018”.
Mariangela Latella